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Itinerario Strada Massa-Forno, bivio Resceto 138 m – Inizio Sent. del Bizzarro 156 m – Sent. del Bizzarro – Casette – Foce tra M. Tamburone e Q. 600 580 m – Cresta SE M. Tamburone – Q. 734 m – Cresta NO M. Tamburone – Q. 804 m – M. Tamburone 812 m – Q. 790 m (croce) – Sent. n° 169 – Versante SE Cima di Gioia – Cisterna 557 m – Casette – Cimitero Casette 292 m – Via di lizza del Canale delle Casette – Poggio Piastrone 116 m – Strada Massa-Forno, bivio Resceto 138 m
Difficoltà EE con breve tratto di II grado la cresta SE del M. Tamburone; E il resto
Dislivelli salita: 750 m; discesa: 750 m
Ore effettive Bivio Resceto - Inizio sent. del Bizzarro: 0h 10';
Inizio sent. del Bizzarro - Casette: 0h 45';
Casette - Sella Q. 580 m: 0h 45';
Sella Q. 580 m - Q. 728 m: 1h 00';
Q. 728 m - M. Tamburone: 1h 10';
M. Tamburone - Q. 789 m (croce): 0h 10';
Q. 789 m (croce) - Casette: 1h 00';
Casette - Poggio Piastrone: 0h 40';
Poggio Piastrone - Bivio Resceto 0h 15'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe, Mirto
Siamo stati il 18 Aprile 2004

 

Il M. Tamburone e la vicina Cima di Gioia appartengono alla cresta che collega la Foce Luccica al M. Brugiana. La posizione decentrata rispetto al crinale principale consente una veduta davvero eccezionale sulle Apuane Massesi e, in parte, sul gruppo del M. Sagro.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dalla strada Massa-Forno, in corrispondenza del bivio per Resceto (138 m). Prendendo la diramazione per il paese di Forno, in pochi minuti ci si porta all’imbocco del Sentiero del Bizzarro (156 m): un cartello illustra brevemente l’origine del nome del sentiero e descrive il percorso.

Il Sentiero del Bizzarro si presenta come una grande mulattiera lastricata che risale con moderata pendenza le pendici della cresta Sud-Est del M. Tamburone. Non ci sono difficoltà di sorta, eccezion fatta per un minimo di attenzione in caso di terreno bagnato, in quanto le rocce di natura scistosa risultano in tal caso molto scivolose. Lungo il percorso si gode di un’ampia visuale ed un’interessante prospettiva sulle montagne circostanti. Infine, dalla bassa vegetazione a carattere arbustivo emergono curiose formazioni rocciose che forse hanno contribuito a dare il nome al sentiero.

La mulattiera termina alla cosiddetta “ Piazzola del Bizzarro “ (320 m), belvedere di prim’ordine sulla vallata del Frigido. Da qui un viottolo conduce in breve al paese di Casette, sbucando sulla strada principale nei pressi della vecchia scuola, in corrispondenza di un tornante (poco prima: chiesetta): 331 m.

Si prosegue lungo la strada (Strada Comunale delle Casette), prendendo a destra un viottolo (Via Nazionale) che corre quasi parallelo alla via principale, in lieve salita. Inoltrandosi nel grazioso paese di Casette, si passa a sinistra della chiesa giungendo ad un bivio nei pressi del lavatoio (380 m): si prende la ripida scalinata sulla destra e quindi la prima rampa a sinistra (quest’ultima risultava interrotta, alla fine: circa a metà percorso si stacca sulla destra una ripida traccia che la sostituisce), che termina su una strada (casa; 417 m).

Un segno bianco-rosso invita a seguire un’altra ripida scalinata che termina dopo una ventina di metri lasciando il posto ad un’ampia traccia. Il segnavia aiuta nel districarsi tra i molti viottoli: bisogna comunque salire, toccando un paio di costruzioni (460 m e 510 m rispettivamente), giungendo per rado castagneto ad una sella (580 m c.) posta tra il M. Tamburone ed una poco marcata salienza quotata 600 m.

Da questa sella un sentiero continua verso destra ed uno scende per il versante opposto; il maltempo e la scarsa visibilità non ci hanno concesso di trovare la prosecuzione degli scarsi segni, per cui abbiamo preso a salire per la cespugliosa cresta Sud-Est del M. Tamburone.

Il crinale inizialmente non presenta difficoltà particolari, salvo la necessità di destreggiarsi alla meglio tra gli arbusti e qualche roccia (un solo un breve salto di un paio di metri). Verso i 650 metri di altezza, invece, la cresta presenta un tratto roccioso molto ripido ed affilato di una ventina di metri.

Il filo della cresta oppone difficoltà alpinistiche su roccia (forse III – IV grado), mentre si nota alla sua destra una ripidissima rampa con alberi. Essa consente, seppure faticosamente e con disagio, di aggirare le prime rocce, ma quasi alla fine si trasforma in uno stretto camino di 6-7 metri: a questo punto o si continua per il camino (III grado; roccia buona), o si aggira a sinistra per ripide rocce colonizzate dagli alberi (II; i rami bassi sono di ostacolo; delicato se bagnato), guadagnando di nuovo la cresta.

Lo spartiacque presenta un altro risalto (in cima: vecchio palo della luce in legno), breve ma non facile, infido ed esposto. E’ possibile aggirarlo sulla sinistra (versante Casette), per lieve traccia di animali: prestare molta attenzione anche a questa variante, che risulta comunque infida (terra e rocce affioranti) ed esposta.

Il cammino prosegue più facilmente, dato che la cresta si fa meno ripida, pur rimanendo accidentata. Mantenendosi poco a sinistra del filo (a destra, versante Forno, salto netto), si raggiunge la sommità erbosa di una marcata cime (734 m): panorama eccezionale sulle Apuane Massesi.

Qualche facile roccia precede una sella (697 m) posta subito a Nord-Ovest della quota 734 m. La successiva salienza (719 m), che con scarsa visibilità appare molto più difficoltosa di quanto sia in realtà, si può aggirare facilmente a sinistra toccando un’altra sella (710 m). Seguendo il crinale, o rimanendo poco a sinistra di esso, si superano un’altra, poco marcata, quota (750 m) con successiva, piccola, sella (735 m circa), prima di giungere sulla dorsale Cima di Gioia – Vergheto (804 m): si apre la vista sul versante di Colonnata.

Conviene continuare per la cresta (specialmente se la visibilità è scarsa), agevole e con bel panorama. Dopo la quota 804 m si supera una leggera depressione (798 m), poi un’altra salienza (812 m) che risulta essere la cima del M. Tamburone.

 

Discesa

Sempre procedendo in cresta, si scende a un’ampia sella (783 m): poco più avanti ci si innesta nel sent. n° 169, che passa poco a destra di una croce metallica bianca (posta a 790 m) e lascia il crinale principale per portarsi sul fianco Sud-Est della Cima di Gioia, sul versante di Casette.

Il sentiero, piacevole e ben tracciato, tocca un rudere (772 m) ed inizia a calarsi con molti tornanti. Dopo un’altra costruzione abbandonata (695 m; da qui è possibile prendere la strada marmifera che scende a Casette) si affronta un malagevole ravaneto: in fondo un cavo metallico aiuta nel superamento di un punto franoso.

Alcuni tornanti ben conservati ed un successivo tratto boscoso (prevalenza di lecci e carpini) conducono al fosso posto tra il M. Tamburone e la Cima di Gioia, nei pressi di una grossa cisterna (557 m). Da qui, con nostra sorpresa, i segni invitano a scendere per il canale (non difficile ma malagevole per i numerosi massi): in verità ci sembrava che il sentiero dovesse proseguire lungo il fianco meridionale del M. Tamburone, congiungendosi con la traccia segnata percorsa, in salita, fino alla sella boscosa a 580 m. c..

La disagevole discesa termina presso uno slargo (417 m) di una strada asfaltata secondaria che serve alcune frazioni dell’abitato di Casette. Con uno dei tanti viottoli si attraversa il paese, raggiungendo il tornante a 331 m (vecchia scuola): qui delle scritte invitano a prendere per Poggio Piastrone. La scalinata conduce al cimitero (292 m) e di nuovo alla strada principale: invece di percorrerla (lungo tornante), si attraversa e si riprende la scalinata.

Il viottolo termina ancora sulla Strada Comunale delle Casette, a 245 m circa. Attraversato il vicino fosso e lasciata a destra la diramazione per le cave della Cima di Gioia, si trascura (242 m) la strada che sale a destra verso il grazioso paese di Caglieglia. Poco prima della galleria che passa sotto il pese di Caglieglia si trova sulla sinistra (236 m) un buon sentiero che con qualche svolta si innesta nella vecchia Lizza del Canale delle Casette.

La lizza si mantiene alta sul fosso, alla sua destra idrografica, e con andamento regolare scende fino alla strada Massa-Forno, in località Poggio Piastrone (116 m). Non resta ora che seguire in lieve salita la suddetta strada per circa 1 Km, facendo ritorno al bivio per Resceto (138 m).

 


 

01 - Cartello all'inizio del Sentiero del Bizzarro.jpg 02 - Giuseppe sul Sentiero del Bizzarro.jpg 03 - Mirto sul Sentiero del Bizzarro.jpg 04 - Giuseppe a Casette.jpg 05 - Giuseppe sul M. Tamburone.jpg 06 - Mirto sul M. Tamburone.jpg 07 - Giuseppe alla croce di q. 790.jpg 08 - Mirto alla croce di q. 790.jpg 09 - La Valle del Frigido dalla Piazzola del Bizzarro.jpg 10 - Mirto sulla Lizza del Canale delle Casette.jpg 11 - Giuseppe al termine della Lizza del Canale delle Casette, a Poggio Piastrone.jpg 12 - Cartello all'inizio della Lizza del Canale delle Casette.jpg mappa m. tamburone cresta se.jpg