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Itinerario Rif. Donegani 1123 m – Cava 27 (per la marmifera) – Passo delle Pecore 1611 m – Cresta Ovest M. Contrario – M. Contrario 1788 m – Cresta Est M. Contrario – Foce di M. Cavallo 1704 m – sent. 179 – Biv. K2 1498 m – Rif. Orto di Donna 1495 m – sent. di accesso al nuovo rifugio – sent. 180 – Rif. Val Serenaia 1061 m
Difficoltà EE con passi fino al II grado le creste del M. Contrario (terreno infido e esposto); E il resto
Dislivelli salita: 712 m; discesa: 773 m
Ore effettive Rif. Donegani - Passo delle Pecore: 1h 30';
Passo delle Pecore - M. Contrario: 1h 15';
M. Contrario - Foce di M. Cavallo: 0h 40';
Foce di M. Cavallo - Biv. K2: 0h 30';
Biv. K2 - Rif. Orto di Donna: 0h 10';
Rif. Orto di Donna - Val Serenaia: 1h 00'
Periodo migliore Maggio - Ottobre
Partecipanti Giuseppe, Mirto, Daniele, Gianluca
Siamo stati il 09 Settembre 2000

 

Il M. Contrario è una delle cime più importanti delle Alpi Apuane. Il nome deriva dal fatto che i suoi versanti più importanti, quello settentrionale e quello meridionale, risultano morfologicamente molto diversi: il primo appare come una continuazione del pendio boscoso della valle dell’Orto di donna, mentre il secondo è costituito da una maestosa parete rocciosa alta oltre 600 metri.

Si ritrova qui, come in altri luoghi, il tipico terreno apuano: tanta erba, roccia friabile e discreta esposizione. Per questo la salita per la cresta Ovest e la discesa per la Est risultano, sebbene tecnicamente non difficili (al massimo passi di II grado), impegnative, tanto da consigliare di portare con sé almeno una mezza corda da 50 metri con relativi chiodi e cordini.

Resta sempre valida la raccomandazione di non sottovalutare mai il terreno apuano che risulta sempre più impegnativo di un percorso su roccia di pari difficoltà.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dal parcheggio antistante il Rif. Donegani (1123 m), riaperto nel 2006 dopo una lunga ristrutturazione. Dopo la sbarra, la strada fa un tornante e prosegue in direzione dell’ampia zona estrattiva dell’Orto di Donna. Si lasciano a destra i segni che indicano la via per la Foce di Giovo (sent. n° 37) e si continua per la marmifera, in verità noiosa.

A quota 1495 si incontra il nuovo Rif. Orto di Donna, inaugurato il 29 Giugno 2003. La strada termina poi poco oltre, sotto il Passo delle Pecore (1611 m) che si raggiunge facilmente per tracce di sentiero su terreno aperto. Avendo con sé l’imbraco, conviene indossarlo qui perché è l’ultimo posto comodo e spazioso.

Dal passo si attacca la cresta Ovest dirigendosi verso gli ultimi faggi, dove si trova una debole traccia tra l’erba alta (qualche segno di vernice). Fatti pochi metri, l’esposizione aumenta decisamente ed occorre cautela: il ripido terreno erboso non dà per nulla sicurezza, per cui in questi casi risulta utilissima la piccozza.

Una piccola forcella consente di riprendere fiato ed ambientarsi: a sinistra scoscende un pendio di alberi ed erba, a destra si ha la parete Sud-Ovest. Da qui la cresta prosegue sempre erta e si fa un po’ rocciosa, ma si tratta di roccia friabile. Si trova, lato Orto di Donna, un delicato tratto di terra e detriti (attenzione!), quindi si prende il filo di cresta presso alcuni spuntoni.

Con la cautela del caso si risale per la cresta friabile fino a toccare l’anticima Ovest del M. Contrario (1781 m): la vetta principale è ormai vicina. Si scendono alcuni metri per roccette sul lato Orto di Donna fino all’intaglio tra le due sommità, quindi un’ultima salita su terreno scaglioso ed ecco la piccola cima del M. Contrario (1788 m).

 

Discesa

Alcune tracce di sentiero nell’erba scendono mentendosi poco lontano dalla cresta Est del monte fino a quando, scavalcandola, si portano sul lato Orto di Donna (sosta per eventuale calata). Segue una ripida rampa esposta con qualche passaggio roccioso, il più difficile dei quali è di II grado (prestare attenzione nella giusta scelta degli appoggi per mani e piedi).

Raggiunta una forcella erbosa (1730 m), le tracce proseguono sul lato meridionale guadagnando alcuni metri (un passo delicato) ed aggirando uno spuntone (1756 m). Gli ultimi 50 metri della cresta Est presentano passi di I – II grado su rocce scistose inframmezzate da erba, non particolarmente impegnative ma comunque da non sottovalutare.

Le difficoltà terminano alla stretta Foce di M. Cavallo (1704 m): vale la pena di fermarsi un attimo per ammirare la veduta su M. Pisanino – Zucchi di Cardeto. Lato mare, cioè Sud, un ripido canale erboso con rocce affioranti scende verso il Canale Cerignano: possibilità di congiungersi con il sent. n° 167 che da Biforco sale alla Forcella di Porta e al Passo della Focolaccia (difficoltà: EE). Verso Est prosegue l’erta ed affilata cresta del M. Cavallo: percorso di II grado.

Sul lato Orto di Donna il pendio di accesso alla Foce di M. Cavallo non presenta difficoltà se non quella di trovare il tragitto meno sconnesso. Perdendo circa 150 metri, non appena iniziano i primi faggi si trova il sent. n° 179 che dalla Foce di Cardeto scende verso la Foce di Giovo. Lungo il sentiero, un lastrone assai viscido richiede cautela. Quasi nascosto dagli alberi si scorge la sagoma metallica del Biv. K2 (1498 m), di solito chiuso. Poco più avanti, superato un ravaneto di grandi massi, si ritorna alla Cava 27 ed al Rif. Orto di Donna (1495 m).

La discesa a valle può avvenire o seguendo la strada marmifera (modo più rapido ma meno divertente), oppure prendendo un nuovo sentiero che dal Rif. Orto di Donna si cala verso la valle nella faggeta, innestandosi in basso con il sent. n° 180 che termina circa a metà strada tra il Rif. Val Serenaia e il Rif. Donegani. Da qui in pochi minuti ad uno dei due rifugi.

 


  

01 - La cresta ovest del M. Contrario dal Passo delle Pecore.jpg 02 - Mirto al Passo delle Pecore con Mar Tirreno.jpg 03 - Daniele, Gianluca e Mirto aggrappati all'erba della cresta ovest del M. Contrario.jpg 04 - Gianluca, Mirto e Daniele in un punto pianeggiante della salita.jpg 05 - Mirto affronta un tratto friabile della cresta.jpg 06 - Gianluca e Daniele si avvicinano al M. Contrario.jpg 07 - Ancora Mirto sulla cresta ovest del M. Contrario.jpg 08 - Gianluca supera in corda doppia un risalto della cresta.jpg 09 - Giuseppe sul M. Contrario con il M. Cavallo alle spalle.jpg 10 - Daniele, Mirto, Gianluca e Giuseppe in cima al M. Contrario.jpg 11 - Mirto sul M. Contrario.jpg 12 - La cresta est del M. Contrario appena percorsa in discesa.jpg 13 - Gianluca, Mirto e Daniele durante la discesa alla Foce di M. Cavallo.jpg 14 - Gianluca e Giuseppe scendono per la cresta est del M. Contrario.jpg 15 - Mirto alla Foce di M. Cavallo con il M. Pisanino.jpg 16 - Il M. Cavallo e il M. Contrario dalla Cava 27.jpg Mappa_M._Contrario.jpg