Itinerario Rif. Donegani 1123 m – Serenaia 1060 m c. – Costola ovest Bàgola Bianca – Bàgola Bianca 1806 m - Cresta NNO M. Pisanino – M. Pisanino 1947 m – Canale delle Rose – Foce dell’Altare 1704 m – Buca della Neve – Foce di Cardeto 1642 m – sent. 178 – bivio sent. 180 1350 m c. – sent. 180 – Rif. Donegani 1123 m
Difficoltà EE con un breve tratto di I fino alla Cresta NNO (infido ed esposto); EE - I da qui fino alla Foce di Cardeto (infido ed esposto);
E il resto
Dislivelli salita: 989 m; discesa: 989 m
Ore effettive Rif. Donegani - M. Pisanino: 3h 00';
M. Pisanino - Foce di Cardeto: 1h 00';
Foce di Cardeto - Rif. Donegani: 1h 30'
Periodo migliore Maggio - Ottobre
Partecipanti Giuseppe, Mirto
Siamo stati il 22 Agosto 1998

 

Ascensione impegnativa riservata ad esperti di Apuane, a causa del solito e infido terreno erboso ripido, con roccette friabili e grande esposizione.
La discesa per la via normale non va sottovalutata e richiede passo fermo.
 

Salita

Partenza dall'ampio parcheggio presso il Rif. Donegani 1123 m, in Val Serenaia. Scendendo per terreno prativo si tocca il vicino fondovalle, avendo di fronte l'imponente montagna verso cui si è diretti.

Si inizia a risalire un ampio pendio erboso, di quando in quando con qualche traccia, che via via va restringendosi e aumentando di pendenza. Verso i 1400 m di quota si confluisce sulla cresta che fa da limite sinistro orografico all'ampio invaso denominato della "Bàgola Bianca", il quale ha origine proprio dall'omonima cima. Di fronte, spicca la piramide del Pizzo d'Uccello.

Procedendo lungo il filo, un po' esposto, si aggirano alla meglio alcune fasce rocciose che affiorano dall'erba, dalle forme tipiche della zona e di origine metamorfica. Questo tratto termina su una marcata salienza, quotata 1636 m. Una breve contropendenza e altri 170 m di ripida salita e separano dalla cima della Bàgola Bianca 1806 m.

L'ambiente è senz'altro suggestivo e molto aereo; ciò che impressiona maggiormente è la sagoma piramidale del M. Pisanino che svetta ardito e possente, sorretto da una fuga di ripidi verdi inframezzati da fasce rocciose.

Ben presto ci si rende conto che i luoghi vanno affrontati con estrema prudenza, stante la forte esposizione (specie sulla Val Serenaia, oltre 700 m) e il terreno erboso con roccette friabili.

Un tratto aereo delicato precede il passo decisivo: lungo il filo si devono affrontare alcune roccette friabili, per nulla rassicuranti (I grado). Non è possibile aggirare facilmente l'ostacolo verso sinistra, ovvero Est; è invece possibile, con estrema cautela e prudenza, sfruttare delle tracce nella ripida erba per salire sul lato Val Serenaia (molto esposto! Attenzione! In caso di terreno bagnato è un tratto delicato).

Ora meno difficilmente, si continua per il ripido filo erboso fino a sbucare sulla sommità del M. Pisanino 1947 m, massima elevazione della catena apuana.

 

Discesa

Dalla vetta si segue, con piccoli dislivelli, l'aerea cresta Sud-Est della montagna fino a un colletto: qui si prende sulla destra un ripido canale erboso con qualche roccia, detto Canale delle Rose.

Il sentierino si abbassa di circa 250 m di dislivello, attraversando poi verso sinistra a una selletta erbosa e quindi a una secondo intaglio: la Foce dell'Altare 1704 m.

E' questo il punto di partenza del cosiddetto Tratturo dei Massesi: un tempo itinerario seguito dai pastori per spostarsi con relativa facilità dai versanti marini ai pendii a Nord del Pisanino. Il percorso è di carattere alpinistico, svolgendosi in traversata su espostissimi scivoli erbosi difficilmente proteggibili.

I segni azzurri indicano che dalla Foce dell'Altare occorre proseguire sul versante orientale degli Zucchi di Cardeto, tagliando erti pendii erbosi con rocce scagliose affioranti (attenzione); gradualmente il terreno va migliorando, meno erto e più agevole, fino al bivio con il sentiero Passo della Focolaccia-Foce di Cardeto. Si prosegue verso destra, passando presso un'ampia voragine inclinata: è il luogo della Buca delle Neve, che sul fondo conserva di norma un cumulo di neve tutto l'anno.

La Foce Cardeto 1642 m separa il Pizzo Altare dalla cima Nord del M. Cavallo. Mantenendosi vicino al Pizzo Altare si segue il sent. 178, tra grossi caratteristici massi metamorfici, entrando presto nella faggeta. A circa 1350 m è possibile lasciare questo sentiero, seguendo una buona traccia verso sinistra che in breve si innesta nel sent. 180, il quale termina sulla strada per il Rif. Donegani dove questa è lambita da un grande ravaneto.

In pochi minuti i ritorna al Rif. Donegani.

 


  

01 - Sulle prime rampe della Costola Ovest della Bagola Bianca.jpg 02 - Un tratto affilato della Costola ovest.jpg 03 - Uno sguardo verso valle.jpg 04 - Il Pizzo d'Uccello dalla Bagola Bianca.jpg 05 - Mirto in posa sulla cresta.jpg 06 - Giuseppe percorre l'affilata cresta nord del Pisanino.jpg 07 - Mirto e Giuseppe sulla vetta del M. Pisanino.jpg 08 - Dalla Foce dell'Altare verso il M. Pisanino.jpg 09 - La Buca della Neve.jpg 10 - Giuseppe rinfresca il suo vino rosso con la neve della Buca.jpg 11 - Autunno anticipato per questo faggio a causa della siccita'.jpg 12 - Gli Zucchi di Cardeto, il M. Cavallo e il M. Contrario dalla Val Serenaia.jpg Mappa_M._Pisanino.jpg