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Itinerario Vagli di Sotto 565 m c. - Ponte sul Lago di Vagli 564 m - Cornicchia - Presa Acquedotto 650 m c. - Piano dello Stevano - Bargate 855 m - Cresta NO M. Torre - Q. 1030 m - M. Torre 1036 m - Sella 982 m - Vianova 1093 m - Sella 982 m - Carrareccia per Bargate Rossole - Versante Ovest M. Torre - Rio 606 m - Fosso Tassetora (bivio sent. GT) 602 m - Ponte sul Lago di Vagli - Vagli di Sotto 565 m c.
Difficoltà E
Dislivelli salita: 599 m; discesa: 599 m
Ore effettive Vagli di Sotto - Bargate 1h 00'; Bargate - M. Torre 1h 00'; M. Torre - Sella 982 m 0h 20'; Sella 982 m - Vianova 0h 25'; Vianova - Sella 982 m 0h 20'; Sella 982 m - Rio 0h 50'; Rio - Vagli di Sotto 0h 25'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe, Mirto
Siamo stati il 30 Novembre 2003

 

Il M. Torre appartiene senz’altro alla folta schiera dei monti apuani sconosciuti al grande pubblico. Eppure, come accade spesso, ha un suo interesse per la veduta insolita sulle montagne circostanti e per l’ambiente carsico molto particolare.

 

Salita

Da Vagli di Sotto o poco sotto, presso il lago (565 m c.), si segue una stradina in terra battuta che con percorso pianeggiante va al ponte sul lago (m. 564): il ponte è molto stretto, c’è giusto il passaggio per un’auto che non sia troppo larga. Dall’altra parte la strada prosegue in quota, ma quando sulla sinistra si vede lo sbocco di un sentiero (segno bianco-rosso CAI sulla strada), la si abbandona.

Il sentiero, sale ripido sul versante del M. Torre fino ad una zona di vecchi coltivi dove si trova un bivio: si continua verso destra, quasi in piano, attraversando un vecchio campo coltivato invaso ora dai cespugli e dall’erba, con qualche albero di betulla. Più avanti si inizia a salire decisamente verso il fianco del monte, tra cespugli tagliati, finché non si raggiunge la presa dell’acquedotto (650 m c.; possibilità di rifornimento d’acqua presso lo scarico del troppo pieno).

Dalla presa la traccia continua, più infrascata, scendendo lievemente e portandosi in una zona di bosco rado con cespugli. Qui si incontrano diverse tracce che intersecano il pendio aperto: si sceglie quella più convincente, ma ben presto ci si accorge che solo gli animali passano di qui. Poco sopra, infatti, rovi e cespugli spinosi prendono decisamente il sopravvento rendendo il cammino disagevole e per nulla piacevole.

Lottando con la vegetazione si raggiunge però il bordo dell’ampio Piano dello Stevano, occupato da un bellissimo castagneto con sottobosco praticamente assente. Una debole traccia, appena visibile, percorre in lieve salita il castagneto e rasenta un primo rudere. Presso un’ampia sella boscosa, al termine del castagneto, si incontrano le case abbandonate di Bargate (855 m).

Tra gli alberi si indovina a malapena la vicina cresta NO del M. Torre, il cui tratto finale inizia da una piccola insellatura (883 m). Un sentierino sale poco a sinistra del filo di cresta, evitando le rocce: tuttavia più avanti si discosta troppo dallo spartiacque che è meglio non abbandonare perché costituisce un utile punto di riferimento.

Si percorre la facile cresta NO del M. Torre, facendo comunque attenzione in quanto sulla destra (Ovest) presenta un salto roccioso che dà l’impressione di vedere una cava abbandonata. Verso quota 1000 la salita si attenua: ci si trova cioè sull’ampio tavolato sommitale, generalmente boscoso ma con roccioni affioranti specie in corrispondenza del suo margine Sud-Orientale e una piccola parete ad Ovest.

La quota 1030, in verità poco pronunciata, si tocca facilmente. Quindi si scende di qualche metro, senza difficoltà, e si rasenta un’altra quota (m. 1030 anche questa) che è rocciosa: dalla sua sommità, di ottima roccia calcarea, si apre la vista M. Sumbra, M. Croce e Cresta di Sella. Guardando verso Sud-Ovest si individuando altri roccioni separati da doline sassose e a malapena si individua la quota massima del M. Torre.

Continuando sempre lungo lo spartiacque principale, ci si porta sotto la vetta massima del M. Torre. Il tratto iniziale è roccioso (lastrone) è può essere aggirato sulla sinistra (versante NE): da questa parte non ci sono difficoltà e si evita di percorrere il filo di cresta che via via che si sale diventa un po’ esposto. All’improvviso si sbuca in cima al M. Torre (1036 m): la vista si apre senza ostacoli verso Careggine, il M. Volsci e il M. Sumbra. Panorama ostacolato dagli alberi verso Cresta di Sella, Tambura, Roccandagia e Pisanino. Fare attenzione, nel sistemarsi in cima: il versante opposto a quello di salita presenta un salto netto di circa 25 metri.

 

Discesa

Dalla vetta si procede lungo la via di salita fino alla base della crestina finale, quindi si volge a sinistra per terreno carsico (una sorta di dolina circondata da roccioni), passando a Sud della cima principale del M. Torre. Si ritrova la traccia che si mantiene a ridosso dello spartiacque principale. In basso, sulla sinistra, si scorge un piccolo ghiaione delimitato da delle rocce. Il buon sentierino scende ripido nel bosco fino ad una sella (982 m), importante crocevia: a sinistra una pista conduce a Careggine (3 – 4 Km) passando per le frazioni di Permozzo di Sotto e Nocchia; dritto, invece, una pista sale fino alle case di Vianova 1093 m, unico luogo (e speriamo ultimo) sulle Apuane dove è stato costruito un impianto per lo sci.

Sulla destra una pista scende di circa 120 metri di dislivello e poi costeggia il fianco Ovest del M. Torre. Passato un impluvio appena accennato, inizia un grande castagneto: per scendere a Vagli conviene calarsi da qui per il bosco, scegliendo opportunamente la via migliore evitando le zone cespugliose. Il bosco presenta tratti anche molto ripidi ma, per fortuna e al contrario di quanto possa sembrare sul momento, non ci sono salti rocciosi.

Scesi circa 200 metri di dislivello, la pendenza si attenua decisamente. Individuando con un po’ di intuito qualche traccia si piega allora verso Nord-Ovest, raggiungendo le case abbandonate in località Rio (606 m). Da qui, seguendo verso Sud-Ovest un’ampia pista, si attraversa il Fosso Tassétora (602 m) incontrando un’altra pista (segno bianco-rosso CAI) che conduce al Lago di Vagli. Poco prima del ponte si passa accanto al sentiero preso all’andata (segno bianco-rosso CAI sulla strada), quindi si riattraversa il lago facendo ritorno a Vagli di Sotto.

 


 

01 - Vagli di sotto con Tambura, Roccandagia e Pisanino.jpg 02 - M. Sumbra, M. Fiocca, M. Croce.jpg 03 - Un vecchio castagno.jpg 04 - Rudere nel castagneto.jpg 05 - Le case diroccate di Bargate.jpg 06 - M. Croce, Cresta di Sella, Tambura e Roccandagia da una delle cime del M. Torre.jpg 07 - Dal M. Torre verso Careggine e la Pania di Corfino.jpg 08 - M. Volsci e M. Compasqua dal M. Torre.jpg 09 - Tambura, Roccandagia e Pisanino dal M. Torre.jpg 10 - Giuseppe e Mirto sul M. Torre.jpg 11 - Mirto, Vagli di sotto e le Apuane.jpg 12 - Il M. Torre da Vagli di sotto.jpg Mappa_M._Torre.jpg