Itinerario Vagli di Sotto (incrocio via di Boana) 578 m - Canale Scuro 569 m - mulattiera per Bascugliani - rudere 590 m c. - bivio 600 m c. - bivio (crocevia) 685 m c. - mulattiera (fosso) - fosso - zona con castagni schiantati - fosso con masso (riparo di fortuna) - Strada di servizio acquedotto 920 m c. - ruderi in località Bascugliani - Ultima presa acquedotto 1220 m c. - Sella tra M. Pallerina e M. Croce 1272 m - Dorsale Nord del M. Croce - M. Croce 1535 m - Sella tra M. Croce e Colle el Gallone 1495 m - Versante Est Colle el Gallone - Sella tra Colle del Gallone e M. Fiocca 1450 m c. (traliccio metallico giallo) - Valle del Fosso di Cima - Buca dei Fulmini 1320 m c. - Strada marmifera 1275 m c. - Piastra Tonda - Bivio Cave di Boana 1012 m - Piazza d'Armi - Vagli di Sotto (incrocio via di Boana) 578 m.
(Le quote sono prese dalla CTR regionale numerica) 
Difficoltà EE, necessario orientamento
Dislivelli salita: 970 m; discesa: 970 m
Ore effettive Vagli di Sotto - Sella tra M. Croce e M. Pallerina: 2h 35'; Sella tra M. Croce e M. Pallerina - M. Croce: 1h; M. Croce - Sella 1450 (traliccio giallo): 15'; Sella 1450 - Buca dei Fulmini: 15'; Buca dei Fulmini - Strada marmifera: 15'; Strada marmifera - Bivio Cava Boana: 25'; Bivio Cava Boana - Vagli di Sotto: 1h 10'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe, Mirto
Siamo stati il 10 Dicembre 2006

 

Salita al M. Croce con partenza da Vagli di Sotto. Per raggiungere gli alpeggi in località Bascugliani si seguono sentieri abbandonati che si snodano in un vasto castagneto percorso da molti ruscelli; più in alto si segue l’ampia dorsale che collega il M. Pallerina al M. Croce, tra faggi secolari. La vetta del M. Croce consente di ammirare un panorama molto interessante sul poco conosciuto versante settentrionale del M. Sumbra

 

Salita

La partenza avviene dal paese di Vagli di Sotto, raggiungibile da Poggio (circa 10 km). Si lascia l’auto presso l’inizio della strada (578 m) che conduce nella valle compresa tra il M. Sumbra e il M. Croce (per questa si scenderà).

Seguendo la strada dalla quale si è arrivati, a ritroso verso Vagli di Sopra, e percorsi circa 300 m, subito dopo alcune case rustiche si perviene ad un fosso: il Canale Scuro 569 m [ore 0.10 dalla partenza]. Inizia sulla sinistra orografica una pista che guadagnati alcuni metri presenta un bivio nei pressi di una antenna con parabola: si svolta a destra, imboccando un’ampia mulattiera che si inoltra nel castagneto lasciando sulla sinistra un rudere (590 m c.) (sulla destra c’è un sentiero che scende).

Pochi metri oltre altro bivio a 600 m c. [ore 0.05; ore 0.15]: si prosegue con la traccia di sinistra (a destra un’ampia pista), salendo a destra di un poco pronunciato costone e sfruttando, tra le tante, la traccia di sentiero più comoda che attraversa un piccolo impluvio e conduce su una dorsale con visuale sufficiente (quando mancano le foglie degli alberi) da poter scorgere la zona di Bascugliani. Seguendo la dorsale, in direzione Sud, si incontra un’ampia mulattiera che si segue verso destra (Sud-Ovest).

La mulattiera corre pochi metri sotto il culmine di una dorsale; numerosi sentieri si staccano dalla via principale, alcuni ben conservati: è preferibile rimanere vicino al crinale e non perdere quota. A circa 690 m si incontra un crocevia su detta dorsale [ore 0.15; ore 0.30]: il luogo è caratterizzato da alcuni cespugli di stipa e da una piccola betulla isolata.

Un sentiero prosegue in direzione Sud-Ovest, abbandonando il costone: bisogna continuare lungo il crinale, incontrando poco oltre un’altra betulla (molto più grande della precedente). A questo punto un sentiero volge verso destra e progressivamente raggiunge un impluvio con un ruscello. Pochi metri sopra, una cascatella del ruscello fa pensare alla presenza di un muro a secco rovinato: in effetti è così, si tratta di una mulattiera ben conservata [ore 0.15; ore 0.45].

[Dalla grande betulla si può proseguire lungo la dorsale, incontrando la mulattiera e procedendo verso destra fino all’impluvio].

Il buon sentiero scavalca un dosso (castagno schiantato) e passa un altro impluvio. Ancora un dosso e si giunge in una zona dove ci sono molti alberi abbattuti che intralciano la via [ore 0.15; ore 1.00]. L’ostacolo si aggira convenientemente verso monte (tracce). Poco oltre occorre guadare un torrente che scorre tra massi molto scivolosi (un minimo di attenzione). In sponda sinistra si passa accanto ad un grosso macigno con ampia nicchia alla base (eventuale riparo di emergenza, usato sicuramente dagli animali) [ore 0.10; ore 1.10].

La mulattiera dirige verso un altro fosso, ricco di acqua come il precedente, ma invece di raggiungerlo sale con delle svolte lungo il costone che separa i due impluvi. Guadagnati circa 80 metri, si passa accanto ad una copiosa sorgente, captata da una costruzione di acquedotto raggiunta da una strada di servizio (920 m c.). Sulla sinistra prosegue, in ripida salita, una pista: si continua per questa [ore 0.15; ore 1.25].

[La strada di servizio dovrebbe partire dal tornante posto a 742 m della strada marmifera che collega Vagli di Sotto con la Valle di Arnetola; detta marmifera, che consente ai camion di evitare l’attraversamento del paese di Vagli di Sopra, ha inizio allo sbocco della Valle di Arnetola, circa 1 km a monte del paese di Vagli di Sopra: il bivio è posto a 771 m. Con due tornanti (il primo a sinistra: 742 m; il secondo a destra: 720 m) scende fino al ponte (565 m) sul Lago di Vagli che mette in comunicazione la frazione di Fontana alle Monache con il borgo di Vagli di Sotto].

Con un tornante verso destra la pista sale fino ad un pianoro con alcuni ruderi [ore 0.10; ore 1.35]. Un’ulteriore, breve, salita conduce ad una zona con altri ruderi. Mantenendosi sulla pista di sinistra, che è la meglio conservata, si passa a sinistra di un rudere con tetto semicrollato e si raggiunge il limite del bosco o, meglio, ciò che resta di antichi terrazzamenti [ore 0.10; ore 1.45].

La pista, che in alcuni punti tende ad infrascarsi (in inverno, comunque, si passa bene) rasenta l’ultimo rudere, caratteristico perché accanto si riconoscono possenti alberi di ciliegio e un noce secolare; verso monte si notano i resti di un capanno con la tipica struttura in legno della copertura [ore 0.10; ore 1.55].

Più avanti il tratturo compie un semicerchio verso sinistra, correndo su un dosso da cui si ha la completa visuale dell’alpeggio abbandonato di Bascugliani che, a giudicare dall’estensione dei pascoli e dei terrazzamenti (e della selva sottostante), doveva essere veramente importante.

Lo stradello percorre in moderata salita il versante settentrionale della cresta che collega il Colle Pelliccia (la cui sommità è occupata in parte da abeti) con la dorsale M. Croce – M. Pallerina, terminando in corrispondenza dell’ultima presa dell’acquedotto (1220 m c; una recinzione metallica individua la zona di rispetto della copiosa sorgente) [ore 0.20; ore 2.15]. Si continua per una traccia di sentiero in direzione del M. Pallerina (Nord-Ovest), scansando gli arbusti e puntando a vista verso la vicina cresta. Azzeccando la traccia giusta si sbuca esattamente alla sella tra il M. Croce e il M. Pallerina (1272.9 m), contraddistinta da una pietra a mo’ di cippo confinario [ore 0.20; ore 2.35].

[Verso destra una traccia di sentiero conduce facilmente ed in pochi minuti sull’ampia sommità boscosa del M. Pallerina (1288 m). Una radura nei pressi, invasa dai lamponi, dà la possibilità di ammirare il panorama che è veramente notevole sui versanti orientali della Cresta di Sella, del M. Focoletta, della Tambura e della Roccandagia].

Dalla sella tra M. Croce e M. Pallerina di trascura un’evidente sentiero sulla destra per seguire la cresta, rimanendo leggermente sul versante di Arnetola. Ben presto si esce dalla faggeta per attraversare un’ampia radura (grande panorama), erbosa con cespugli sparsi, quindi si rientra nel bosco. Alcuni faggi catturano l’attenzione per la forma contorta dei possenti rami.

Da qui in avanti il crinale vero e proprio presenta alcune contropendenze e sassi affioranti anche di grosse dimensioni: per questo è conveniente seguire una buona traccia che si mantiene sempre sul versante di Arnetola non lontana dalla displuviale. Un tratto con rami bassi e cespugli di ginepro è un po’ disagevole, ma dura poco.

Superata una zona con molte rocce affioranti (in ultimo caratteristici massi stratiformi rossastri) e dove il crinale si presenta un po’ rotto e anche abbastanza scosceso sul versante di Vagli, ci si trova sotto la cima del M. Croce. La buona traccia si mantiene bassa, sempre sul versante di Arnetola.

Si può salire direttamente lungo la cresta boscosa senza difficoltà, anche se faticosamente, e quando gli alberi lasciano il posto al prato si tocca la cima del M. Croce (sasso con scritta nera: è indicata la quota dell’IGM e cioè 1527 m; secondo la Carta Tecnica Regionale in formato numerico l’altezza è di 1535 m). La vista sul M. Sumbra è grandiosa [ore 1.00; ore 3.35].

[È opportuno approfittare dell’ampia visuale per individuare a grosse linee la via di discesa; è ben visibile la strada marmifera abbandonata che da Vagli di Sotto sale lungo la valle terminando presso un rudere a quasi 1400 m di altezza; in condizioni invernali del bosco si individua facilmente una sorta di smacchio che da un tornante della strada (1275 m c.) si avvicina verso il M. Croce; guardando meglio, si individua anche un traliccio metallico: pertanto, in discesa si dovrà puntare a raggiungere questo luogo, evitando di scendere per il vallone che in basso presenta salti rocciosi].

 

Discesa

Dalla cima del M. Croce si continua lungo la cresta, in direzione Sud, scendendo alla sella (1495 m) [ore 0.05; ore 2.40] che precede il modesto rilievo del Colle del Gallone (1519 m). Un sentiero proviene da destra (è quello che aggira il M. Croce sul versante di Arnetola); un altro sentiero valica la sella e si porta sul versante di Vagli (Sud-Est) e dopo una curva verso destra inizia a costeggiare, scendendo, il Colle del Gallone.

Un breve tratto è ostacolato dai rami bassi dei faggi, per cui occorre rimanere a monte; segue un punto dove il sentiero corre quasi su una cengia (fare attenzione, il pendio è assai ripido). Infine, si tocca un’ampia sella boscosa (1450 m) caratterizzata dalla presenza di un traliccio metallico giallo [ore 0.10; ore 2.50].

[La sella è un crocevia. In direzione del vicino M. Fiocca prosegue una buona traccia che presumibilmente si innesta nel sent. CAI 144, mentre un’altra scende verso Arnetola].

Un sentiero evidente cala verso Est, nella parte alta della valle del Fosso di Cima. Come intravisto dalla cima del M. Croce, l’obiettivo è raggiungere la strada marmifera: dunque occorre individuare il punto esatto dove allontanarsi dal fondo della valle. La linea dei tralicci ed il relativo smacchio (pur ormai quasi del tutto richiuso dal bosco) costituiscono un ottimo riferimento.

Persi circa 50 metri di dislivello, senza difficoltà, si trova un secondo traliccio metallico (1400 m c.). Oltre questo, lungo la linea di smacchio, il bosco si fa ripido con molti massi sparsi: conviene senz’altro scendere leggermente verso sinistra, in direzione di una zona più aperta che il bosco sta riconquistando, incontrando una traccia e seguendola verso destra.

Si attraversa l’impluvio principale in corrispondenza di un orrido pozzo di cui non si vede il fondo: una piastrina metallica posta dagli speleologi indica che si tratta della Buca dei Fulmini (1320 m c.) [ore 0.15; ore 3.05].

[Secondo il Catasto delle Grotte di Toscana, il numero di questa voragine è il 662; è denominata anche “ La Sprugola “; il dislivello è di 42 m] 

Una traccia prosegue in lieve ascesa in destra orografica (poco sopra: traliccio (1330 m c.)): si rinviene un lungo filo elettrico, caduto dalla soprastante linea. Raggiunta una piccola dorsale erbosa (altro traliccio sulla sinistra: 1314 m), si scende ripidamente per questa fino ad una sorta di pianoro nella faggeta. Sulla sinistra, presso un dosso erboso con un basamento di pietre, traliccio (1270 m c.).

Piegando a destra in breve si raggiunge la strada marmifera abbandonata in corrispondenza di una curva (1275 m c.) [ore 0.15; ore 3.20]. Poco sotto si passa accanto ad una costruzione con all’interno dei macchinari abbandonati (1263 m) ed alla base di una lastronata incisa da saggi di cava.

La discesa per la via marmifera è lunga e monotona. A quota 1012 m si lascia a sinistra il ramo che serve la Cava Boana (un foglio comunica che è sotto sequestro dal 12 Ottobre 2006) [ore 0.25; ore 3.45], più avanti si doppia il poderoso costone che scende direttamente dal M. Sumbra (1770 m) passando per la cima secondaria del Colle di Castiglione (1191 m): a monte della strada, presso una sorgente che sgorga direttamente dalla roccia, vi è una nicchia con una statua della Madonna.

La strada si inoltra per un breve tratto, sempre perdendo quota, anche nella selvaggia vallata che fa capo alla parete Nord del M. Sumbra e dopo 3 tornanti dirige di nuovo verso Vagli, superando il Fosso di Cima con un ponte in cemento (791 m). Una lunga discesa a mezza costa precede un’altra serie di tornanti. Quando la strada inizia ad essere asfaltata, si trova un bivio (598 m) che può trarre in inganno: andare a sinistra.

Con andamento pianeggiante ed anche in leggera ascesa si raggiungono le prime case del paese di Vagli di Sotto, alte sul lago, quindi una ripida discesa riporta al punto di partenza (578 m) [ore 1.10; ore 4.55].

 


  

01 - Si vede l'alpeggio di Bascugliani.jpg 02 - La Roccandagia sbuca oltre il M. Pallerina.jpg 03 - Primi ruderi a Bascugliani.jpg 04 - Resti di capanno.jpg 05 - La presa superiore dell'acquedotto.jpg 06 - La sella tra il M. Pallerina e il M. Croce.jpg 07 - Cresta di Sella dal M. Croce.jpg 08 - Giuseppe sul M. Croce e verso il M. Fiocca.jpg 09 - Mirto sul M. Croce, con il M. Sumbra alle spalle.jpg 10 - Giuseppe sul M. Croce, con il M. Sumbra alle spalle.jpg 11 - Il M. Croce da Sud.jpg 12 - M. Croce dalla marmifera.jpg Mappa_M_Croce_da_Vagli_di_Sotto.jpg