Itinerario Albergo Alto Matanna 1033 m - Callare di Matanna 1138 m - Cresta Sud M. Nona - M. Nona 1297 m - Cresta Nord M. Nona - sent. 109 - Foce delle Porchette 980 m - sent. 8 - sent. 6 830 m c. - Fonte Moscoso 795 m c. - Foce del Procinto 1000 m c. - sent. 5 - Rif. Forte dei Marmi 852 m - sent. 5 - Callare di Matanna 1138 m - Albergo Alto Matanna 1033 m
Difficoltà Un breve passo di I grado sotto la Foce del Procinto; E: il resto
Dislivelli salita: 755 m; discesa: 755 m
Ore effettive Alto Matanna - Callare Matanna 0h 20'; Callare Matanna - M. Nona 0h 30'; M. Nona - Foce delle Porchette 0h 45'; Foce delle Porchette - Bivio sent. 6 0h 20'; Bivio sent. 6 - Fonte Moscoso 0h 05'; Fonte Moscoso - Foce del Procinto 0h 45'; Foce del Procinto - Rif. Forte dei Marmi 0h 20'; Rif. Forte dei Marmi - Callare Matanna 1h 00'; Callare Matanna - Albergo Alto Matanna 0h 15'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuliano Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 27 Giugno 2004

 

Il M. Nona è la cima apuana che presenta la parete più strapiombante: il suo versante Ovest, infatti, precipita con un solo balzo sui boschi dell’Alpe della Grotta. Il fianco orientale, invece, è dolce, con ampie radure in alto e copertura arborea in basso. Il panorama è molto interessante, con una singolare veduta sul torrione del M. Procinto.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dall’ampio parchegggio antistante l’Albergo Alto Matanna (1033 m). Nei pressi del lato Nord dell’edificio partono due sentieri (n° 109 e n° 5) che per i primi metri coincidono ma ben presto, poco oltre un cancello per gli animali, si dividono. Il sent. n° 109 corre quasi in piano verso la Foce delle Porchette, mentre il sent. n° 5 sale ripido e con qualche svolta al Callare di Matanna (1138 m; traliccio) mantenendosi all’incirca nel fondo della valletta erbosa.

Il valico è un ottimo punto panoramico: molto bella la vista sul vicino M. Procinto, che emerge dal bosco.

Dal Callare di Matanna occorre abbandonare il sent. n° 5 per salire in direzione Nord lungo l’ampia dorsale del M. Nona. Alcune tracce di sentiero seguono il crinale, a volte sul filo e a volte leggermente sul versante Est; il percorso è piacevole e facile, con al massimo qualche roccetta affiorante dall’erba.

Un tratto quasi in piano precede la croce di vetta (1297 m): panorama circolare sull’Alta Versilia e sulle Apuane Meridionali; in lontananza, le cime dell’Appennino Settentrionale.

 

Discesa

Si prosegue lungo la cresta Nord del monte giungendo in breve su una spalla (1277 m): vista a volo d’uccello sul M. Procinto (1173 m; fare attenzione al precipizio sottostante). Da qui ci si cala per prati e gruppi di alberi lungo qualche vaga traccia, mantenendosi leggermente a destra del crinale dato che il versante opposto (Nord-Ovest) presenta una parete di circa 300 metri (in caso di scarsa visibilità tenere presente di questo, prestando la dovuta attenzione).

Persi circa 150 metri di dislivello, la cresta presenta una lieve contropendenza che culmina con la quota 1132. In corrispondenza della sella (m. 1120 c.) tra la q. 1132 e il M. Nona conviene, allora, abbandonare lo spartiacque e scendere per un ampia depressione su terreno erboso, puntando al bosco sottostante, al margine del quale si trova una traccia di sentiero che in breve conduce al sent. n° 109. Questo scende, dapprima ripidamente, poi più dolcemente, all’ampia Foce delle Porchette (980 m; marginetta). Convergono qui alcuni sentieri: n° 8 da Palagnana, il sent. per Le Scalette e la Fonte del Pallino, n° 109 per Foce Petrosciana, n° 8 per Cardoso.

Si prende quest’ultimo, che perde quota con molte svolte lungo il versante Nord-Ovest della Foce delle Porchette, sempre ampio e comodo eccetto che in un punto, dove nell’attraversare un marcato canale risulta un po’ rovinato. A q. 830 c. ci si innesta in un sentiero ancora più ampio (sent. n° 6) che si segue, scendendo moderatamente, toccando la Fonte Moscoso (795 m c.; presa acquedotto; bivio con il sent. 8 che va a Cardoso).

Tra gli alberi si intravede l’inconfondibile sagoma tozza del M. Procinto, separato dal M. Nona dalla stretta Foce del Procinto. Circa 5 minuti dopo la Fonte Moscoso si lascia il sent. n° 6 per salire lungo qualche traccia (alberi radi, detriti) a vista verso la Foce del Procinto: in questa occasione sono state seguite le prime tracce trovate sulla sinistra, ma dovrebbero essercene delle altre, poco oltre, più marcate.

Se il tempo è buono, non ci sono problemi particolari. Si sale seguendo il percorso più agevole (tracce), fino a qualche decina di metri dalla parete del M. Nona. Si piega allora leggermente a destra (bosco rado di carpini) per portarsi nei pressi dell'impluvio che scende dalla Foce del Procinto. Si trova qui una traccia molto battuta che scende lungo la massima pendenza: dovrebbe essere ben visibile anche il suo imbocco dal sent. n° 6.

Continuando ripidamente si supera un albero schiantato e si entra nella caratteristica spaccatura, profonda una decina di metri, che divide il M. Nona dal M. Procinto. Salendo dentro la spaccatura si superano due passi di roccia, il primo facile, il secondo di I grado (appigli piccoli e scivolosi), quindi ci si trova sotto il ponticello di legno che valica la foce. Si sale allora sulla sinistra per qualche metro e si raggiunge il ponticello (m. 1000 circa).

Sul versante Sud della Foce del Procinto, su terreno accidentato, corre una traccia non molto evidente che consente di raggiungere il sent. n° 5 in corrispondenza del termine della cengia percorsa e prima della serie di tornanti, a q. 925 circa.

Un buon sentiero, tracciato alla base dell’imponente parete Ovest del M. Nona (il suo bordo sporge di qualche decina di metri rispetto al piede), conduce velocemente al sent. n° 5. Poco oltre, scendendo, il sentiero presenta un tratto attrezzato con un cavo metallico: ci si trova infatti su una cengia rocciosa, qui quasi sempre bagnata e dal fondo piuttosto scivoloso. Con la cautela del caso si supera questo punto ed al termine della cengia alcuni tornanti e un’ultima discesa conducono ad un ampia mulattiera (853 m; a destra, in breve, si va alla Fonte della Grotta). Procedendo verso sinistra e lasciato a sinistra il sent. n° 121, si raggiunge il Rif. Forte dei Marmi (852 m).

Il ritorno al Callare di Matanna avviene per il sent. n° 5, ripercorrendolo a ritroso fino al bivio con il sentiero per la Foce del Procinto. Il tragitto prosegue poi sempre evidente e senza difficoltà sul fianco occidentale del M. Nona. Poco prima di giungere al Callare, si rasenta un caratteristico arco di roccia: la struttura rocciosa culmina nella piccola cima detta Pizzo San Pietro (1109 m).

Dal valico si scende velocemente all’Albergo Alto Matanna, sempre lungo il sent. n° 5.

 


 

01 - Giuliano sulla cresta S del M. Nona.jpg 02 - Il M. Procinto dal M. Nona.jpg 03 - Giuliano sul M. Nona.jpg 04 - Mirto sul M. Nona.jpg 05 - M. Gabberi e M. Lieto dal M. Nona.jpg 06 - Giuliano sotto la Foce del Procinto.jpg Mappa_M._Nona.jpg