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Itinerario Rif. Donegani 1123 m – Foce di Giovo 1502 m – sent. 179 – bivio Cava 27 – Foce di Grondìlice 1744 m – M. Grondìlice 1808 m – Foce di Grondìlice – Passo delle Pecore (per la cresta E della Forbice) 1611 m – Cava 30 – Cava 27 – Rif. Donegani 1123 m.
Difficoltà Passi di I grado per il M. Grondìlice; EE con un passo di I grado la cresta Est della Forbice; E il resto
Dislivelli salita: 724 m; discesa: 724 m
Ore effettive Rif. Donegani - Foce di Giovo: 1h 00';
Foce di Giovo - Foce di Grondìlice: 1h 00';
Foce di Grondìlice - M. Grondìlice: 0h 20';
M. Grondìlice - Passo delle Pecore: 0h 45';
Passo delle Pecore - Cava 27: 0h 15';
Cava 27 - Rif. Donegani: 0h 45'
Periodo migliore Maggio - Ottobre
Partecipanti Giuseppe, Mirto, Daniele, Edoardo, Gianluca, Arnaldo 
Siamo stati il 10 Ottobre 1999

 

Il M. Grondìlice è una delle cime più alte delle Apuane e la sua salita risulta interessante per l’ambiente alpestre e la veduta sulle montagne circostanti.

 

Salita

Partenza dal piazzale antistante il Rif. Donegani (1123 m). Un ripido sentiero sassoso segnato consente di tagliare un tornante della strada marmifera asfaltata. Giunti ad un piazzale di cava, si prende verso destra (cancello; segni rossi) proseguendo per la marmifera molto polverosa che sale con alcuni tornanti. Quasi al suo termine si imbocca sulla destra la vecchia mulattiera entrando nella faggeta. Altri tornanti nel bosco (ad una curva ci si imbatte in un grosso serbatoio metallico arrugginito), finché non si esce allo scoperto sui prati della Foce di Giovo (1502 m).

La sella, luogo che merita una sosta, mette in comunicazione la valle dell’Orto di Donna con la Valle di Vinca. Qui convergono alcuni sentieri segnati: il n° 37 scende verso le Capanne di Giovo, il n° 179 va verso la Cava 27 ed il nuovo Rif. Orto di Donna, il n° 181 va verso il Giovetto (bivio con il sent. attrezzato Piotti e, poco oltre, con la via normale al Pizzo d’Uccello) e la Foce Sìggioli.

Il cammino riprende lungo il sent. n° 179 che costeggia con qualche saliscendi il versante orientale della frastagliata Cresta Garnerone: piccole guglie e cime rocciose emergono dalla faggeta. Avvicinandosi al M. Grondìlice il sentiero entra nel bosco e, lasciata a sinistra la traccia segnata (sent. n° 186) che in breve conduce al Rif. Orto di Donna (1495 m), sale con qualche svolta uscendo ben presto allo scoperto, tra prati e detriti, al cospetto della bella piramide del M. Grondìlice.

Una traversata da sinistra a destra, sempre in salita, consente di passare sotto il rilievo de La Forbice (1772 m; vale la pena di deviare per raggiungerne la cima per roccette e detriti), dopo di che si raggiunge la stretta Foce di Grondìlice (1744 m), intaglio che separa La Forbice dal M. Grondìlice.

Una traccia di sentiero tra rocce gradinate e detriti porta fin sulla vetta del M. Grondìlice (1808 m). Dalla Foce occorre dapprima traversare senza perdere quota per circa 50 metri, quindi con alcune svolte (tracce) e qualche gradone di roccia (I grado) un po’ friabile, si tocca la cima ghiaiosa del monte. Non si tratta di una salita difficile (la via normale al Pizzo d’Uccello è, nel complesso, tecnicamente più impegnativa, oltre che più lunga), ma è bene fare attenzione ai sassi mobili ed ai detriti, specialmente in discesa (il sent. n° 186 corre poche decine di metri più sotto: nel caso che innavvertitamente cadano dei sassi, avvisare sempre!).

 

Discesa

Dalla Foce il sentiero n° 186 scende in versante Orto di Donna rasentando le rocce de La Forbice, con vista magnifica su Contrario, Cavallo e Pisanino. E’ possibile deviare dal sentiero per seguire la cresta tra La Forbice ed il M. Contrario e poi perdere quota su terreno accidentato ma non difficile fino alla Cava 27. Oppure, continuando per il sentiero segnato, si arriva comunque al nuovo Rif. Orto di Donna (1495 m) presso la Cava 27. Una terza possibilità è quella di seguire la cresta tra la Forbice e il M. Contrario fino al Passo delle Pecore (1611 m) e da qui scendere per tracce e vecchia strada marmifera fino al nuovo Rif. Orto di Donna.

Quest’ultima possibilità è consigliata solamente a coloro i quali sanno muoversi con disinvoltura su infido terreno apuano, dato che dalla Sella dei Pradacetti (1626 m; segno rosso e scritta sbiadita: indicazioni per Forno) il crinale è piuttosto friabile e in qualche punto delicato ed esposto sul versante marino. Dopo la sella si aggira una prima quota (1642 m) sul versante Orto di Donna (traversata su terreno scaglioso molto friabile); quindi occorre scendere ad un intaglio  (1623 m) per un passo di I grado friabile ed esposto; si risalgono alcuni metri, poi altra breve discesa; la successiva risalita conduce allo sbocco della Via Ferrata del M. Contrario (cavi metallici; 1645 m). Aiutandosi con alcuni cavi metallici, si scende per lastroni e terreno friabile al Passo delle Pecore, al cospetto dell’imponente sagoma del M. Contrario. Dal valico (1611 m), si raggiunge velocemente il Rif. Orto di Donna (1495 m).

Il ritorno a valle più rapido si effettua lungo la marmifera che sale fino al nuovo rifugio. In alternativa esiste un buon sentiero segnato di recente che scende in Val Serenaia innestandosi sul sent. n° 180. In tal caso, dovendo recarsi all’ex Rif. Donegani, sarà sufficiente seguire in salita per pochi minuti la strada asfaltata.

 


  

01 - Vinca e la Lunigiana dalla Foce di Giovo.jpg 02 - Arnaldo percorre il sentiero per la Cava 27.jpg 03 - Un particolare della Cresta Garnerone.jpg 04 - Autunno in Orto di Donna.jpg 05 - Punta Questa e Torrione Figari.jpg 06 - Mirto e Giuseppe sul M. Grondilice.jpg 07 - Mirto, Edoardo, Daniele, Giuseppe e Gianluca alla Foce Grondilice.jpg 08 - Le Piastre degli Alberghi.jpg 09 - Mirto sulle rocce.jpg 10 - Mirto sulla cresta tra Serenaia e Val d'Alberghi.jpg 11 - Il M. Contrario dal Passo delle Pecore.jpg 12 - Forbice e Grondilice dal Passo delle Pecore.jpg Mappa_M._Grondilice.jpg