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Itinerario Strada Stazzema/Petrosciana 615 m – sent. 5bis – Baita degli Scoiattoli 885 m c. – Foce dei Bimbi 975 m c. – Crestina dei Bimbi – Piccolo Procinto (versante sud) – Foce della Bimba – Camino – Baita degli Scoiattoli – sent. 121 - Rif. Forte dei Marmi 852 m – sent. 121 - Baita degli Scoiattoli – sent. 5bis – Strada Stazzema/Petrosciana 615 m.
Difficoltà Fino al III+ la Crestina; E il resto
Dislivelli salita: 415 m; discesa (*): 370 m; (*) 45 m circa in corda doppia
Ore effettive Strada Stazzema/Petrosciana - Foce dei Bimbi 1h 15'; Foce dei Bimbi - Baita degli Scoiattoli 3h 00'; Baita degli Scoiattoli - Rif. Forte dei Marmi 0h 20'; Rif. Forte dei Marmi - Strada Stazzema/Petrosciana 1h 00
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 23 Agosto 1997

 

L’idea di andare sulla crestina dei Bimbi del Procinto è stata, ovviamente, di Giuseppe. Questo percorso, anche se breve, è di carattere alpinistico visto che le difficoltà su roccia arrivano al III+.

Ritenendomi pronto per una salita in ambiente alpestre, Giuseppe mi ha proposto di salire la crestina dei Bimbi del Procinto. In questo modo avrei potuto provare, su una via già assicurata con buone soste, ad arrampicare in montagna e, da ultimo, scendere in doppia un camino di circa 25 metri pressochè verticale.

 

Prima di attaccare la via, abbiamo sostato per una merenda alla modesta casa di un grande personaggio delle Alpi Apuane: Gabriello. Uomo di altri tempi, è stato membro del Soccorso Alpino ed anche il primo gestore del rif. Forte dei Marmi. Oggi vive sotto la Bimba, allevando alcune capre e facendo legna (il bosco intorno alla sua casa è ben curato, a dimostrazione che basterebbe poco a mantenere la montagna). Nella buona stagione dà ospitalità agli arrampicatori del Procinto: volendo è possibile rifocillarsi ed anche pernottare, ma bisogna avere spirito di adattamento.

Dalla casa di Gabriello (Baita degli Scoiattoli 885 m) si prende un buon sentiero che, raggiunta la piazzola dell’elisoccorso, si porta sul versante di Cardoso. Si lascia a destra la traccia per il camino della Bimba e poco più avanti si risale brevemente fino alla Foce dei Bimbi. Qui inizia la via della crestina dei Bimbi.

L’attacco è stato per me abbastanza impegnativo: il III+ descritto dalla guida si è fatto sentire. Comunque, con Giuseppe davanti, potevo salire in totale sicurezza (assicurazione con mezzo barcaiolo). Il vantaggio dell’arrampicata in cordata rispetto alle vie ferrate, salendo da secondo, è che la corda è sempre tesa: in questo modo è praticamente impossibile farsi male.

I primi 50 metri della via sono piuttosto ripidi ma ben appigliati, a patto di tenersi poco a destra della cresta. Dopo il primo tiro Giuseppe mi ha invitato a rilassarmi e a godermi lo spettacolo di stare su una parete emergente da un bosco. Con il secondo tiro abbiamo raggiunto il culmine della cresta: abbiamo visto il Torrione Bacci o Bimbo Fasciato (994 m).

Il percorso prosegue con aerea traversata in direzione del Piccolo Procinto: per raggiungerne la sommità da questa parte le difficoltà sono di III+ su buona roccia e discreta esposizione. Giuseppe mi ha proposto di fare anche questa cima, ma io ero già sazio (e bisognava ancora scendere). Così abbiamo raggiunto la Foce della Bimba: con una quarantina di metri di arrampicata è possibile salire sulla Bimba (difficoltà di V grado con forte esposizione; la roccia è chiodata).

Dalla foce un sentierino nel bosco permette di giungere al punto dove ci si cala nel camino della Bimba. A vederlo fa impressione. Per primo sono sceso io: la cosa più difficile era posizionarsi correttamente per la calata in doppia, visto che bisognava protendersi nel vuoto.

Ho impiegato alcuni minuti prima di decidermi a scendere. L’importante era non guardare troppo di sotto…

Quando finalmente ho preso il via, pian piano ho preso confidenza con la corda e il prusik (nodo autobloccante) cercando di puntare i piedi contro la roccia. Qualche metro più giù, però, le pareti del camino si allargano costringendo a una discesa nel vuoto. Con tecnica non eccelsa, ma efficace, mi sono abbassato ancora fino a dei blocchi incastrati. Piccola pausa e poi ancora giù fino alla fine. Alla base mi sono slegato e fatto da parte, perché era il turno Giuseppe. Al contrario di me, è sceso in tutta scioltezza in un attimo: in fondo è il suo terreno…

Riposti gli attrezzi negli zaini, siamo andati fino al rif. Forte dei Marmi a bere qualcosa. Prima di arrivarci si ha una visione completa del Procinto con la crestina appena fatta e la Bimba: non saranno grandi pareti, ma la loro figura la fanno!

Ancora una visita da Gabriello e poi ritorno alla macchina.

 


 

01 - M. Corchia dalla piazzola dell'elisoccorso.jpg 02 - Pania della Croce dalla piazzola dell'elisoccorso.jpg 03 - La Bimba dalla crestina dei Bimbi.jpg 04 - M. Procinto dalla Foce dei Bimbi.jpg 05 - Giuseppe inizia la corda doppia.jpg 06 - Giuseppe scende in corda doppia.jpg 07 - Mirto alla base del camino.jpg 08 - La Bimba, Piccolo Procinto, Crestina dei Bimbi e M. Procinto dal Rif. Forte dei Marmi.jpg Mappa_Crestina_Bimbi_Procinto.jpg

 

 

Itinerario Strada Stazzema/Foce di Petrosciana 527 m – sent. 5 – Fonte della Grotta 836 m – Rif. Forte dei Marmi 852 m – sent. 5 – Variante per la Foce del Procinto – Foce del Procinto 995 m – Attacco via ferrata – via ferrata – M. Procinto 1173 m – via ferrata – Cintura del Procinto – Foce dei Bimbi 975 m c. – Baita degli Scoiattoli 885 m c. – sent. 5bis – sent. 6 – Strada Stazzema/Foce di Petrosciana 527 m
Difficoltà EEA la ferrata del M. Procinto; E il resto
Dislivelli salita: 646 m; discesa: 646 m
Ore effettive Strada - Rif. Forte dei Marmi 1h 00'; Rif. Forte dei Marmi - Foce del Procinto 0h 30'; Foce del Procinto - M. Procinto 1h 00'; M. Procinto - Foce dei Bimbi 1h 15'; Foce dei Bimbi - Baita degli Scoiattoli 0h 15'; Baita degli Scoiattoli - Strada 0h 50'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 19 Novembre 2000

 

Il M. Procinto è forse la cima più caratteristica delle Apuane: la sua forma di tozzo torrione è inconfondibile. Lungo i suoi versanti sono state aperte numerose vie di roccia di difficoltà sostenuta. Per l’escursionista l’accesso più agevole è costituito dalla via ferrata, tracciata sul versante meridionale.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dalla Strada Stazzema – Foce di Petrosciana, o almeno su quella che avrebbe dovuto essere la via di comunicazione tra il paese versiliese e Fornovolasco: per adesso la pista si interrompe a q. 615. Presso una piccola sella, a 527 m, parte verso destra il sent. n° 5 che per un breve tratto corre poco sopra la strada; ad un bivio (a sinistra il sent. n° 6, per il quale si farà ritorno) si continua a destra, portandosi ben presto sulle pendici meridionali del marcato crestone che si stacca dal M. Nona e che comprende le cime del M. Procinto, dei Bimbi e del Piccolo Procinto.

Il sentiero, in realtà una vecchia mulattiera, sale con gradualità; in corrispondenza dei molti impluvi più o meno grandi attraversati, la traccia è un po’ rovinata o il cammino è più disagevole per i rami e i tronchi sparsi: effetti della disastrosa alluvione del 1996. Ormai sotto le pareti del Procinto e del Nona, il sentiero s’immette in un ampia mulattiera: subito a sinistra c’è la Fonte della Grotta (836 m), sorgente perenne di acqua freschissima anche d’estate; a destra invece si continua per il Rif. Forte dei Marmi (852 m) che, tralasciato il bivio a sinistra (853 m; sent. n° 5), si raggiunge in pochi minuti.

Dal Rif. Forte dei Marmi si torna al bivio a destra con il sent. n° 5 (853 m), che si segue verso destra guadagnando quota e superando una serie di tornanti; al termine di questa, prima che il sentiero inizi a traversare su una cengia assicurata con cavo metallico, si stacca sulla sinistra una vaga traccia che su terreno accidentato conduce esattamente alla Foce del Procinto, dentro la caratteristica spaccatura. Il ponticello si raggiunge facilmente per tracce sulla destra (lato M. Nona).

Al di là del ponticello ci si trova sulla cosiddetta Cintura del Procinto, un’ampia cengia boscosa che cinge i fianchi della montagna mantenendosi più o meno alla stessa altezza. Tale cengia è percorsa da un buon sentiero ed è consigliabile effettuarne il periplo (necessari 20 minuti circa).

Dalla Foce del Procinto, rimanendo a meridione, il sentiero conduce in breve all’inizio della Via Ferrata del M. Procinto.

L’attacco è costituito da una scaletta metallica, quindi segue un lungo tratto con numerosi gradini scavati nella roccia e due mancorrenti (1 cavo metallico e una catena). Il versante è piuttosto ripido e si avverte il senso di esposizione. Al termine di questo tratto, quando le rocce si fanno più erte, il percorso piega a sinistra e con altri gradini entra in un erto canale: la terra sovente ricopre la roccia rendendola scivolosa. Si supera un breve salto roccioso sulla destra, uscendo dal canale ed accedendo al cosiddetto Giardino del Procinto, il boschetto sommitale. Dopo essere passati accanto ad una grotta (l’Antro di Budden; al suo interno, incredibilmente, scorre un filo d’acqua) si tocca finalmente la cima del monte (1173 m; piccola croce metallica).

 

Discesa

Dalla vetta si scende alla Foce del Procinto lungo la via ferrata; giunti alla base di questa, anziché volgere a sinistra verso la Foce del Procinto si prosegue verso destra, mantenendosi sulla cintura del Procinto, grande cengione ricoperto da bosco rado. Giunti al punto in cui il sentiero della Cintura piega verso Nord-Est per dirigersi in direzione della Foce del Procinto, una traccia continua verso Ovest: tra gli alberi appare, ardita e slanciata, la bella Crestina dei Bimbi, con in basso a sinistra il piccolo Torrione Bacci (994 m), detto anche Bimbo Fasciato, mentre in secondo piano svettano La Bimba (1012 m) e il Piccolo Procinto (1040 m), meno alto e meno grande del fratello maggiore, ma simile nella forma.

Bisogna ora scendere di alcune decine di metri, per raggiungere la stretta Foce dei Bimbi (975 m); il sentiero è piuttosto ripido e presenta alcuni salti rocciosi, il più difficile dei quali oppone difficoltà di II grado: è possibile, comunque, aiutarsi con qualche albero e qualche radice affiorante, prestando come sempre la dovuta attenzione.

La Foce dei Bimbi è un intaglio posto tra la Crestina e il M. Procinto; verso meridione presenta un canale piuttosto incassato, dalle sponde rocciose e con qualche salto sul fondo. Questo luogo, come tutta la zona del Procinto, è molto frequentato dai rocciatori per la ottima qualità della roccia e le vie di varia difficoltà. Ha inizio da qui il percorso alpinistico della Crestina dei Bimbi che, malgrado non presenti eccessive difficoltà (primi due tiri di III+, poi I e II grado), dà la possibilità di prendere confidenza con la roccia e le manovre di corda.

Seguendo una delle tante tracce che passano alla base della Crestina, nel bosco rado, si aggirando le rocce per arrivare alla piazzola dell’elisoccorso posta proprio sotto l’ultima parete, sulla cresta. Pochi metri sotto, verso Sud, sorge la Baita degli Scoiattoli (885 m), costruzione abitata tutto l’anno.

Dalla casa occorre continuare per un sentiero che si mantiene sul costone alberato, dirigendosi a Ovest, e che si immette nel sent. n° 6 nei pressi della Casa del Pittore (780 m circa). Seguendo il sentiero segnato, che in questo tratto coincide con il sent. n° 5 bis, si perde ancora quota con qualche svolta e, lasciata a sinistra la Casa Giorgini (737 m), ad un bivio si svolta a sinistra (a diritto continua il sent. n° 5 bis, che scende fino al termine della strada Stazzema – Foce di Petrosciana, a 615 m).

Ora sul sent. n° 6, la discesa si svolge senza problemi fino al parcheggio (poco prima, si ritrova il sent. n° 5).

 


 

01 - Giuseppe accanto a uno dei tanti ruscelli che intersecano il sentiero.jpg 02 - Mirto si disseta alla Fonte della Grotta.jpg 03 - Il Rif. Forte dei Marmi con il M. Procinto.jpg 04 - Giuseppe sul ponticello alla Foce del Procinto.jpg 05 - Mirto alla Foce del Procinto con la Pania della Croce alle spalle.jpg 06 - Mirto e 2 amici di Livorno in cima al M. Procinto.jpg 07 - Mirto e Giuseppe sul M. Procinto.jpg 08 - Mirto scende per la ferrata 1.jpg 09 - Mirto scende per la ferrata 2.jpg 10 - La crestina dei Bimbi del Procinto da est.jpg 11 - Mirto alla Foce dei Bimbi.jpg 12 - La Bimba sorveglia la casa di Gabriello.jpg Mappa_M._Procinto_da_Stazzema.jpg

 

 

Itinerario Albergo Alto Matanna 1033 m - Callare di Matanna 1138 m - Cresta Sud M. Nona - M. Nona 1297 m - Cresta Nord M. Nona - sent. 109 - Foce delle Porchette 980 m - sent. 8 - sent. 6 830 m c. - Fonte Moscoso 795 m c. - Foce del Procinto 1000 m c. - sent. 5 - Rif. Forte dei Marmi 852 m - sent. 5 - Callare di Matanna 1138 m - Albergo Alto Matanna 1033 m
Difficoltà Un breve passo di I grado sotto la Foce del Procinto; E: il resto
Dislivelli salita: 755 m; discesa: 755 m
Ore effettive Alto Matanna - Callare Matanna 0h 20'; Callare Matanna - M. Nona 0h 30'; M. Nona - Foce delle Porchette 0h 45'; Foce delle Porchette - Bivio sent. 6 0h 20'; Bivio sent. 6 - Fonte Moscoso 0h 05'; Fonte Moscoso - Foce del Procinto 0h 45'; Foce del Procinto - Rif. Forte dei Marmi 0h 20'; Rif. Forte dei Marmi - Callare Matanna 1h 00'; Callare Matanna - Albergo Alto Matanna 0h 15'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuliano Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 27 Giugno 2004

 

Il M. Nona è la cima apuana che presenta la parete più strapiombante: il suo versante Ovest, infatti, precipita con un solo balzo sui boschi dell’Alpe della Grotta. Il fianco orientale, invece, è dolce, con ampie radure in alto e copertura arborea in basso. Il panorama è molto interessante, con una singolare veduta sul torrione del M. Procinto.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dall’ampio parchegggio antistante l’Albergo Alto Matanna (1033 m). Nei pressi del lato Nord dell’edificio partono due sentieri (n° 109 e n° 5) che per i primi metri coincidono ma ben presto, poco oltre un cancello per gli animali, si dividono. Il sent. n° 109 corre quasi in piano verso la Foce delle Porchette, mentre il sent. n° 5 sale ripido e con qualche svolta al Callare di Matanna (1138 m; traliccio) mantenendosi all’incirca nel fondo della valletta erbosa.

Il valico è un ottimo punto panoramico: molto bella la vista sul vicino M. Procinto, che emerge dal bosco.

Dal Callare di Matanna occorre abbandonare il sent. n° 5 per salire in direzione Nord lungo l’ampia dorsale del M. Nona. Alcune tracce di sentiero seguono il crinale, a volte sul filo e a volte leggermente sul versante Est; il percorso è piacevole e facile, con al massimo qualche roccetta affiorante dall’erba.

Un tratto quasi in piano precede la croce di vetta (1297 m): panorama circolare sull’Alta Versilia e sulle Apuane Meridionali; in lontananza, le cime dell’Appennino Settentrionale.

 

Discesa

Si prosegue lungo la cresta Nord del monte giungendo in breve su una spalla (1277 m): vista a volo d’uccello sul M. Procinto (1173 m; fare attenzione al precipizio sottostante). Da qui ci si cala per prati e gruppi di alberi lungo qualche vaga traccia, mantenendosi leggermente a destra del crinale dato che il versante opposto (Nord-Ovest) presenta una parete di circa 300 metri (in caso di scarsa visibilità tenere presente di questo, prestando la dovuta attenzione).

Persi circa 150 metri di dislivello, la cresta presenta una lieve contropendenza che culmina con la quota 1132. In corrispondenza della sella (m. 1120 c.) tra la q. 1132 e il M. Nona conviene, allora, abbandonare lo spartiacque e scendere per un ampia depressione su terreno erboso, puntando al bosco sottostante, al margine del quale si trova una traccia di sentiero che in breve conduce al sent. n° 109. Questo scende, dapprima ripidamente, poi più dolcemente, all’ampia Foce delle Porchette (980 m; marginetta). Convergono qui alcuni sentieri: n° 8 da Palagnana, il sent. per Le Scalette e la Fonte del Pallino, n° 109 per Foce Petrosciana, n° 8 per Cardoso.

Si prende quest’ultimo, che perde quota con molte svolte lungo il versante Nord-Ovest della Foce delle Porchette, sempre ampio e comodo eccetto che in un punto, dove nell’attraversare un marcato canale risulta un po’ rovinato. A q. 830 c. ci si innesta in un sentiero ancora più ampio (sent. n° 6) che si segue, scendendo moderatamente, toccando la Fonte Moscoso (795 m c.; presa acquedotto; bivio con il sent. 8 che va a Cardoso).

Tra gli alberi si intravede l’inconfondibile sagoma tozza del M. Procinto, separato dal M. Nona dalla stretta Foce del Procinto. Circa 5 minuti dopo la Fonte Moscoso si lascia il sent. n° 6 per salire lungo qualche traccia (alberi radi, detriti) a vista verso la Foce del Procinto: in questa occasione sono state seguite le prime tracce trovate sulla sinistra, ma dovrebbero essercene delle altre, poco oltre, più marcate.

Se il tempo è buono, non ci sono problemi particolari. Si sale seguendo il percorso più agevole (tracce), fino a qualche decina di metri dalla parete del M. Nona. Si piega allora leggermente a destra (bosco rado di carpini) per portarsi nei pressi dell'impluvio che scende dalla Foce del Procinto. Si trova qui una traccia molto battuta che scende lungo la massima pendenza: dovrebbe essere ben visibile anche il suo imbocco dal sent. n° 6.

Continuando ripidamente si supera un albero schiantato e si entra nella caratteristica spaccatura, profonda una decina di metri, che divide il M. Nona dal M. Procinto. Salendo dentro la spaccatura si superano due passi di roccia, il primo facile, il secondo di I grado (appigli piccoli e scivolosi), quindi ci si trova sotto il ponticello di legno che valica la foce. Si sale allora sulla sinistra per qualche metro e si raggiunge il ponticello (m. 1000 circa).

Sul versante Sud della Foce del Procinto, su terreno accidentato, corre una traccia non molto evidente che consente di raggiungere il sent. n° 5 in corrispondenza del termine della cengia percorsa e prima della serie di tornanti, a q. 925 circa.

Un buon sentiero, tracciato alla base dell’imponente parete Ovest del M. Nona (il suo bordo sporge di qualche decina di metri rispetto al piede), conduce velocemente al sent. n° 5. Poco oltre, scendendo, il sentiero presenta un tratto attrezzato con un cavo metallico: ci si trova infatti su una cengia rocciosa, qui quasi sempre bagnata e dal fondo piuttosto scivoloso. Con la cautela del caso si supera questo punto ed al termine della cengia alcuni tornanti e un’ultima discesa conducono ad un ampia mulattiera (853 m; a destra, in breve, si va alla Fonte della Grotta). Procedendo verso sinistra e lasciato a sinistra il sent. n° 121, si raggiunge il Rif. Forte dei Marmi (852 m).

Il ritorno al Callare di Matanna avviene per il sent. n° 5, ripercorrendolo a ritroso fino al bivio con il sentiero per la Foce del Procinto. Il tragitto prosegue poi sempre evidente e senza difficoltà sul fianco occidentale del M. Nona. Poco prima di giungere al Callare, si rasenta un caratteristico arco di roccia: la struttura rocciosa culmina nella piccola cima detta Pizzo San Pietro (1109 m).

Dal valico si scende velocemente all’Albergo Alto Matanna, sempre lungo il sent. n° 5.

 


 

01 - Giuliano sulla cresta S del M. Nona.jpg 02 - Il M. Procinto dal M. Nona.jpg 03 - Giuliano sul M. Nona.jpg 04 - Mirto sul M. Nona.jpg 05 - M. Gabberi e M. Lieto dal M. Nona.jpg 06 - Giuliano sotto la Foce del Procinto.jpg Mappa_M._Nona.jpg

 

 

Itinerario Albergo Alto Matanna 1033 m - Callare di Matanna 1138 m - Foce del Procinto 1000 m c. - Ferrata del Procinto - M. Procinto 1173 m - Ferrata del Procinto - Foce del Procinto - Rif. Forte dei Marmi 852 m - Callare di Matanna - Albergo Alto Matanna 1033 m
Difficoltà EEA la ferrata del M. Procinto; E il resto
Dislivelli salita: 594 m; discesa: 594 m
Ore effettive Albergo Alto Matanna - Callare Matanna 0h 20'; Callare Matanna - Foce del Procinto 0h 45'; Foce del Procinto - M. Procinto 1h 00'; M. Procinto - Foce del Procinto 0h 45'; Foce del Procinto - Rif. Forte dei Marmi 0h 20'; Rif. Forte dei Marmi - Callare Matanna 1h 00'; Callare Matanna - Albergo Alto Matanna 0h 15'
Periodo migliore Primavera e Autunno
Partecipanti Giuseppe, Roberto, Enrico, Francesco, Valentina
Siamo stati il 27 Giugno 2004

 

Il M. Procinto è forse la cima più caratteristica delle Apuane: la sua forma di tozzo torrione è inconfondibile. Lungo i suoi versanti sono state aperte numerose vie di roccia di difficoltà sostenuta. Per l’escursionista l’accesso più agevole è costituito dalla via ferrata, tracciata sul versante meridionale.

 

Salita

L’itinerario ha inizio dall’ampio parchegggio antistante l’Albergo Alto Matanna (1033 m). Nei pressi del lato Nord dell’edificio partono due sentieri (n° 109 e n° 5) che per i primi metri coincidono ma ben presto, poco oltre un cancello per gli animali, si dividono. Il sent. n° 109 corre quasi in piano verso la Foce delle Porchette, mentre il sent. n° 5 sale ripido e con qualche svolta al Callare di Matanna (1138 m; traliccio) mantenendosi all’incirca nel fondo della valletta erbosa.

Il valico è un ottimo punto panoramico: molto bella la vista sul vicino M. Procinto, che emerge dal bosco.

Si scende sul versante opposto, rasentando ben presto un caratteristico arco di roccia: la struttura rocciosa culmina nella piccola cima detta Pizzo San Pietro (1109 m). Continuando a scendere, si lascia il sent. n° 5 a q. 965 circa per seguire a destra un buon sentiero che corre alla base della strapiombante parete Ovest del M. Nona (il suo bordo sporge di qualche decina di metri rispetto al piede) fino alla pittoresca Foce del Procinto (1000 m circa). Un ponticello in legno valica la stretta e profonda spaccatura che divide il Procinto dal Nona.

Al di là del ponticello ci si trova sulla cosiddetta Cintura del Procinto, un’ampia cengia boscosa che cinge i fianchi della montagna mantenendosi più o meno alla stessa altezza. Tale cengia è percorsa da un buon sentiero ed è consigliabile effettuarne il periplo (necessari 20 minuti circa).

Dalla Foce del Procinto, rimanendo a meridione, il sentiero conduce in breve all’inizio della Via Ferrata del M. Procinto.

L’attacco è costituito da una scaletta metallica, quindi segue un lungo tratto con numerosi gradini scavati nella roccia e due mancorrenti (1 cavo metallico e una catena). Il versante è piuttosto ripido e si avverte il senso di esposizione. Al termine di questo tratto, quando le rocce si fanno più erte, il percorso piega a sinistra e con altri gradini entra in un erto canale: la terra sovente ricopre la roccia rendendola scivolosa. Si supera un breve salto roccioso sulla destra, uscendo dal canale ed accedendo al cosiddetto Giardino del Procinto, il boschetto sommitale. Dopo essere passati accanto ad una grotta (l’Antro di Budden; al suo interno, incredibilmente, scorre un filo d’acqua) si tocca finalmente la cima del monte (1173 m; piccola croce metallica).

 

Discesa

Dalla vetta si scende alla Foce del Procinto lungo la via ferrata; per andare al Rif. Forte dei Marmi è possibile, da qui, calarsi lungo il versante Sud della Foce, su terreno accidentato su una traccia non molto evidente che consente di raggiungere il sent. n° 5 in corrispondenza del termine della cengia percorsa e prima della serie di tornanti, a q. 925 m circa.

Altrimenti si ripercorre il sentiero dell’andata, rasentando nuovamente la base della parete Ovest del M. Nona, innestandosi nel sent. n° 5. Poco oltre, scendendo, il sentiero presenta un tratto attrezzato con un cavo metallico: ci si trova infatti su una cengia rocciosa, qui quasi sempre bagnata e dal fondo piuttosto scivoloso. Con la cautela del caso si supera questo punto ed al termine della cengia alcuni tornanti e un’ultima discesa conducono ad un ampia mulattiera (853 m; a destra, in breve, si va alla Fonte della Grotta). Procedendo verso sinistra e lasciato a sinistra il sent. n° 121, si raggiunge il Rif. Forte dei Marmi (852 m).

Il ritorno al Callare di Matanna avviene per il sent. n° 5, ripercorrendolo a ritroso fino al bivio con il sentiero per la Foce del Procinto. Il tragitto prosegue poi sempre evidente e senza difficoltà sul fianco occidentale del M. Nona. Poco prima di giungere al Callare, si rasenta il caratteristico arco di roccia culminante nella piccola cima detta Pizzo San Pietro (1109 m).

Dal valico si scende velocemente all’Albergo Alto Matanna, sempre lungo il sent. n° 5.

 


 

01 - Francesco e Valentina al Callare di Matanna.jpg 02 - Nel canale sommitale.jpg 03 - Valentina, Francesco, Roberto, Enrico e Giuseppe in cima al M. Procinto.jpg 04 - Valentina al Rif. Forte dei Marmi.jpg 05 - Ragazzi di Lucca sul sentiero per il Callare di Matanna.jpg Mappa_M._Procinto_da_Alto_Matanna.jpg

 

Itinerario S. Pellegrinetto 945 m c. - Monte 956 m - Gallatoio 900 m c. - Q. 936 m - Gallatoio - Versante N Tre Corna - Q. 979 m - Versante NO Tre Corna - Casa del Monte di là 961 m - Casa del Monte di qua 960 m c. - Cresta S Tre Corna - Tre Corna 1058 m - S. Pellegrinetto 945 m c.
Difficoltà E
Dislivelli salita: 308 m; discesa: 308 m
Ore effettive S. Pellegrinetto - Gallatoio 0h 15'; Gallatoio Q. 936 m 0h 05'; Q. 936 m - Gallatoio 0h 05'; Gallatoio - Q. 979 m 0h 40'; Q. 979 m - Casa del Monte di qua 0h 30'; Casa del Monte di qua - Tre Corna 0h 30'; Tre Corna - S. Pellegrinetto 0h 20'
Periodo migliore Ottobre - Aprile
Partecipanti Giuseppe, Mirto 
Siamo stati il 09 Novembre 2003

 

Questo percorso, organizzato ad anello, permette di effettuare una piacevole escursione attorno alle Tre Corna, montagna posta tra il M. Croce e il Montaprato, con salita finale sulla cima principale. Molto interessanti le borgate attraversate, di assoluto pregio il panorama sulle Panie che si innalzano grandiose dal fondovalle della Tùrrite di Gallicano.

 

Salita

L’itinerario ha inizio da S. Pellegrinetto (945 m), raggiungibile o da Fornovolasco o da Campolemisi. Lasciata l’auto nei pressi della chiesa, una stradina passa sotto il porticato (bella visione su Forato e Pania della Croce) e presenta subito dopo un bivio (piccola fontana) in località Monte (956 m): a destra per le Case del Monte di Qua, a sinistra per Gallatoio.

Si segue quest’ultima via, ottima mulattiera che in discesa raggiunge il gruppo di case di Gallatoio (m. 900 c.), presso una sella. Vale sicuramente la pena di andare sulla quota 936, posta a Nord-Ovest del paese, per godere di un panorama eccezionale su tutta la valle della Tùrrite di Gallicano e sul gruppo delle Panie (grande croce metallica e panchina). 

Ridiscesi alla sella di Gallatoio, una mulattiera scende verso sinistra ad attraversare in quota il versante Nord-Ovest e Nord delle Tre Corna fino a toccare una sella (932 m). Con una breve deviazione nel bosco rado, merita salire verso Nord su terreno un po’ accidentato per portarsi sulla quota 979, altro balcone eccezionale sulla valle sottostante, le Panie e la Garfagnana.

Dalla sella a quota 932 si scende per un breve tratto lungo il versante opposto (Est) fino ad incontrare la mulattiera (marginetta) che da S. Pellegrinetto va alle case abbandonate di Vispereglia. Per chiudere l’anello bisogna proseguire verso destra lungo questa mulattiera, guadagnando un po’ di quota, doppiando la cresta Est delle Tre Corna ed uscendo dal bosco.

Poco oltre ecco le Case del Monte di Là (961 m) e le Case del monte di Qua (m. 960), in felice posizione. La mulattiera, ormai trasformata in stradina, riporta al bivio con fontana per Gallatoio. Da qui la cima delle Tre Corna è facilmente raggiungibile seguendo la cresta Sud del monte e poi traversando leggermente a destra per vecchi coltivi continuando a guadagnare quota. Arbusti bruciati e bassa vegetazione precedono l’arrivo su un’anticima (1050 m c.), caratteristica per la presenza di alcune betulle.

Il versante opposto è ricoperto per intero dal bosco. Mantenendosi presso la cresta si scendono alcuni metri fino ad una sella (1045 m c.) sottostante la cima principale, che si raggiunge facilmente. Il punto più alto, occupato da alcuni sassi su cui è cresciuta una rosa, offre uno scarso panorama (Costa Pulita, M. Forato). Perdendo qualche metro in direzione Nord-Ovest è possibile portarsi sul ciglio della parete dove la mancanza, in un punto, degli alberi consente la visione delle Panie.

 

Discesa

Il ritorno a S. Pellegrinetto avviene per la via di salita (sella q. 1045 c., anticima con betulle q. 1050 c., cresta S del monte).

 


 

01 - Giuseppe a S. Pellegrinetto.jpg 02 - Giuseppe sulla q. 936 sopra Gallatoio.jpg 03 - Mirto sulla q. 979.jpg 04 - Colori autunnali.jpg 05 - Vipera novembrina.jpg 06 - Le Panie dalle Tre Corna.jpg 07 - Mirto sulle Tre Corna.jpg 08 - Giuseppe sulle Tre Corna.jpg 09 - Col di Luco dalle Tre Corna.jpg 10 - Le Tre Corna da Aleva.jpg 11 - Aleva.jpg 12 - Le Tre Corna da N.jpg Mappa_Tre_Corna.jpg