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Itinerario Strada M. Piglionico 1127 m – Rif. Rossi 1591 m – Focetta del Puntone 1607 m – Pianiza – Cenge dei Partigiani – Croce di Sergio Petronio 1561 m – Canale Centrale del Pizzo delle Saette 1530 m c. – sent. 126 1518 m – cresta nord della Pania della Croce 1745 m c. – bivio Pizzo delle Saette 1708 m – Pianiza – Rif. Rossi – Strada M. Piglionico 1127 m
Difficoltà EE le cenge dei Partigiani; I grado la cresta tra la Pania e il Pizzo delle Saette e un passo prima della Pianiza; E il resto
Dislivelli salita: 963 m; discesa: 963 m
Ore effettive Strada M. Piglionico - Rif. Rossi 1h 30'; Rif. Rossi - Focetta del Puntone 0h 10'; Focetta del Puntone - Croce di Sergio Petronio 1h 15'; Croce di Sergio Petronio - sent. 126 1h 30'; sent. 126 - Bivio Pizzo delle Saette 1h 15'; Bivio Pizzo delle Saette - Focetta del Puntone 0h 45'; Focetta del Puntone - Rif. Rossi 0h 10'; Rif. Rossi - Strada M. Piglionico 1h
Periodo migliore Maggio - Ottobre
Partecipanti Giuseppe Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 01 Luglio 2001

 

Questo percorso, oggi di carattere esplorativo, ha avuto nell’ultimo conflitto mondiale un’importanza strategica in quanto è servito più volte ai Partigiani per sfuggire al nemico (da qui il nome).

La Cengia (o Cenge) dei Partigiani si snoda sul versante Nord, ma soprattutto Ovest, del Pizzo delle Saette, correndo tra i 1500 e i 1600 metri di altezza e sfruttando intelligentemente le terrazze detritiche ed erbose della montagna. Non presenta grandi difficoltà, eccezion fatta per il terreno in alcuni punti molto friabile ed esposto. Con un minimo di attenzione, dunque, è possibile conoscere anche questo singolare percorso, unico nel suo genere nelle Alpi Apuane.

 

Il punto di partenza di questo itinerario è il termine della strada che dal paese di Gallicano sale in circa 16 km dapprima a Molazzana e all’alpe di S. Antonio, quindi al M. Piglionico (qualche metro sotto la cima). La rotabile, asfaltata fin quasi in fondo, subito dopo il bivio con la strada di servizio per la teleferica del Rif. Rossi (un foglio, messo di recente, mette in guardia sui pericoli in caso di neve sul sentiero delle Rocchette) passa accanto ad una cappella che ricorda il Gruppo Partigiani “ Valanga “. Da qui si stacca il sent. n° 133 – 138 per Colle Panestra ed il M. Rovaio.

Al termine della strada (1127 m), prosegue il sent. n° 7, molto ben tracciato nella faggeta, che con moderata salita si porta ad un bivio: a destra il sent. n° 127 conduce alla Foce di Mosceta sfiorando l’ingresso al selvaggio vallone della Borra Canala e rasentando alla base il Pizzo delle Saette. Si continua a sinistra e dopo un falsopiano iniziano i tornanti. Ad una curva più pronunciata (1341 m; tornante a sinistra) si trascura la scorciatoia per il rifugio, buona invece in inverno quando la neve copre le asperità del terreno. Riprendono i tornanti, sempre in moderata salita, fino a quando non si esce dal bosco: poco prima di uscire allo scoperto bivio, poco evidente, con il sentiero delle Rocchette (1465 m circa).

Alcuni steccati ai lati del sentiero fanno intuire la direzione da seguire, ma la loro funzione è quella di segnalare la presenza di alcuni pozzi carsici che la rigogliosa vegetazione erbacea tende a celare. Poco più in alto, sui prati sottostanti l’ Uomo Morto, altro bivio (1510 m circa), questa volta per la Pania Secca. Una piccola ma provvidenziale fonte (in estate si può trovare asciutta) precede il rifugio Rossi (1591 m).

Dal Rif. Rossi 1591 m si segue il buon sent. n° 126 fino alla Focetta del Puntone 1607 m. Da qui si scende per qualche decina di metri lungo il sent. n° 139 verso la Borra Canala, abbandonandolo a q. 1560 m circa per una traccia che va ad attraversare in quota tutta la terrazza detritica della Pianiza (sbiaditi segni azzurri affiancati da due recenti tondi, uno bianco e uno rosso).

In questo tratto il cammino è malagevole in quanto, salvo alcuni brevi tratti, imponenti accumuli detritici e tavolati fratturati costringono a giochi di equilibrio. A circa metà traversata si lascia a sinistra la traccia segnata che sale in direzione della cresta che collega la Pania della Croce al Pizzo delle Saette: due grossi ometti ravvicinati indicano la giusta via, che prosegue con alcuni saliscendi fino al termine della Pianiza su una spalla erbosa della cresta Nord-Est del Pizzo delle Saette (1563 m).

A questo punto inizia la prima parte delle Cenge dei Partigiani: un buon sentiero tracciato nell’erba scende lievemente costeggiando in quota il versante Nord del Pizzo delle Saette. L’attraversamento di alcuni piccoli canali avviene con passaggi esposti su roccette e zolle erbose, dunque occorre molta cautela: l’ambiente ricorda quello della Ferrata Vecchiacchi, con l’unica differenza che qui il cavo metallico non c’è.

In prossimità della cresta Nord-Ovest del Pizzo delle Saette, con una breve deviazione si può raggiungere la croce in memoria di Sergio Petronio (1561 m). Bisogna ora risalire un ripido canalino (40 metri circa) con erba e roccia friabile. Come al solito è bene scegliere gli appoggi migliori, in quanto c’è una certa esposizione. In caso di necessità, è possibile posizionare una corda fissa ancorandola alle rocce della cresta.

Si sbuca ad una forcelletta: il luogo merita senz’altro una pausa per ammirare da questo ballatoio le montagne circostanti e pure il mare. Le Cenge riprendono molto ben delineate e, raggiunto un contrafforte del Pizzo delle Saette, iniziano a scendere: è questo forse il punto più spettacolare, poiché ci si trova sospesi su una terrazza inclinata larga alcuni metri sopra il maestoso versante occidentale della montagna.

Si perde quota rapidamente, facendo attenzione a non smuovere i sassi (al di sotto passa il sentiero di uscita dalle vie dei Torrioni del Pizzo delle Saette) e procedendo con cautela, quindi si attraversa l’imponente Canalone Centrale del Pizzo delle Saette (attenzione ai sassi smossi dai mufloni). Al di là del solco, una delicata traversata su terreno friabile ed esposto (anche qui si può mettere una corda) conduce ad un marcato sperone erboso: punto ideale per sostare e guardarsi alle spalle, ammirando l’ardito percorso appena compiuto.

Si vede da qui il sentiero n° 126 che da Mosceta sale con larghe svolte. Per raggiungerlo, si continua in quota per terreno sconnesso ma senza particolari difficoltà. E’ possibile attraversare un piccolo gruppo di faggi (una lapide ricorda una persona scomparsa) con un paio di facili passaggi rocciosi e quindi raggiungere il sentiero in corrispondenza del tornante a quota 1518 m; oppure lo si raggiunge, sempre per terreno aperto, al tornante che segue la piazzola dell’elisoccorso alle Gorfigliette, a quota 1450 m circa.

Con questo sentiero si riprende quota fino a quando non si passa vicino alla cresta che dalla Pania della Croce scende al Pizzo delle Saette. Da questo punto (1745 m circa) è possibile seguire la cresta, esposta e abbastanza affilata, scavalcare la quota m. 1756 e andare a prendere la traccia che dalla sale dalla Pianiza a circa m. 1700 (tale traccia altro non è che la via normale del Pizzo delle Saette). Scendendo, si devono superare nell’ordine una lastra esposta e inclinata con tacche incise nella roccia e un breve passo di I grado ben appigliato; dopo di che ci si trova sulle ghiaie della Pianiza e sul sentiero percorso all’andata, con il quale si torna alla Focetta del Puntone e al Rif. Rossi.

OSSERVAZIONE

E’ preferibile continuare con il sent. n° 127 fino al Callare della Pania (crocevia; palo con cartelli in legno per segnalazioni; 1845 m circa) e scendere per il Vallone dell’Inferno alla Focetta del Puntone e al Rif. Rossi.

Dal Rif. Rossi di nuovo il sent. n° 7 fino a raggiungere la strada di M. Piglionico.



 

01 - Giuseppe poco sotto la Foce del Puntone.jpg 02 - Giuseppe affronta il primo tratto della Cenge dei Partigiani.jpg 03 - Giuseppe accanto alla croce di Sergio Petronio.jpg 04 - Mirto alla croce di Sergio Petronio.jpg 05 - Giuseppe sulle Cenge dei Partigiani.jpg 06 - Mirto sulla Cenge dei Partigiani.jpg 07 - Mirto affronta un tratto friabile della Cenge dei Partigiani.jpg 08 - Mirto si avvicina al Canale Centrale del Pizzo delle Saette.jpg 09 - Il Pizzo delle Saette e parte della Cenge dei Partigiani da uno sperone del costone sinistro.jpg 10 - Mirto sul tratto finale della Cenge dei Partigiani visto dal sentiero per la Pania della Croce.jpg 11 - Il maltempo ci accompagna sul sentiero per la Pania.jpg 12 - Pania Secca e Uomo Morto dal crinale tra la Pania della Croce e il Pizzo delle Saette.jpg Mappa_Cenge_Partigiani.jpg