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Itinerario Tre Fiumi (Locanda della Romana) 759 m – ruderi q. 894 – mulattiera Campagrina/Cipollaio – Bétigna 970 m c. – versante SE del M. dei Ronchi – M. dei Ronchi 1354 m – Cresta Est – cava 1058 m – mulattiera Campagrina/Cipollaio 975 m c. – ruderi q. 894 – Tre Fiumi 759 m.
Difficoltà EE; percorso per buona parte su tracce di sentiero, in basso mulattiera
Dislivelli salita: 707 m; discesa: 707 m
Ore effettive Tre Fiumi - M. dei Ronchi 3h 00'; M. dei Ronchi - Tre Fiumi: 2h 15'
Periodo migliore Ottobre - Aprile
Partecipanti Giuseppe, Mirto
Siamo stati il 03 Febbraio 2002

 

Il M. dei Ronchi è una delle tante cime poco conosciute e meno frequentate delle Apuane. Malgrado non sia una meta rinomata, merita senz’altro una visita, se non altro per la sua posizione centrale rispetto alla Valle della Tùrrite che consente di ammirare un panorama insolito sulle cime circostanti.

 

Salita

Il percorso da noi seguito per salire il M. dei Ronchi inizia da Tre Fiumi presso la locanda della Romana (759 m). Si segue dapprima la strada in direzione di Campagrina per circa 500 m, poi si prende a salire per un piccolo costone alberato sulla destra idrografica della Turrite.

Si sale ripidamente (qualche traccia) senza problemi fino a un gruppetto di vecchie case (894 m). Qui giunge anche una mulattiera, ora allargata fino ad essere una pista forestale, da Campagrina. Subito a monte dei ruderi, poco riconoscibile a prima vista, parte una grande mulattiera: è quella che a scavalcare il Colle del Cipollaio per dirigersi ai paesi di Cansoli e Basati.

La mulattiera prende a salire in lieve pendenza (in qualche punto resti del fondo lastricato). Sempre a mezza costa, la mulattiera raggiunge un punto molto panoramico (un po' di attenzione per un taglio di cava sottostante) in corrispondenza di alcuni pali della luce: ci si trova sul costone Est del M. dei Ronchi che noi abbiamo percorso in discesa. Volendo raggiungere solo la vetta, è meglio salire per il costone Est per terreno molto sconnesso ma non difficile (si trovano anche i resti di una piccola cava).

Proseguendo, la mulattiera perde un po' di quota con 2 tornanti ed ancora a mezza costa raggiunge i ruderi invasi dai rovi delle case di Bètigna (poco prima un metato ancora in discrete condizioni) e più avanti, in pochi minuti, si va a prendere la marmifera che dall'imbocco della galleria del Cipollaio - lato mare - sale verso le cave dell'Altissimo, in primis quella delle Cervaiole.

Per il M. dei Ronchi, abbiamo lasciato la mulattiera in corrispondenza del metato prima di Bètigna per salire nel bosco che qui si presenta sufficientemente libero da cespugli. Lungo il cammino si trovano resti dell'attività dell'uomo (piccoli terrazzamenti, muretti a secco...). Di tanto in tanto una traccia consente di seguire il percorso più agevole, tenendosi preferibilmente poco a destra della cresta sud del monte (la quale, se percorsa integralmente, presenta piccoli salti di roccia scistosa e infida). 

Quando finisce il bosco, in prevalenza una faggeta, si seguita a salire per una valletta cercando di trovare i passaggi migliori tra l'erba alta e qualche roccione affiorante. Come riferimento si può prendere un grosso albero di pino. La valletta (compresa tra il costone Sud e il costone Sud-Est) va restringendosi sempre di più finché termina a circa 1250 m. Per la vetta seguono 2 anticime (quote 1334 m e 1339 m) con relative forcelle, con piccoli dislivelli.

Durante il nostro tentativo, il 3 febbraio 2002, abbiamo trovato in questo tratto macchie di neve che all'ombra era dura. In tal caso occorre prestare attenzione, perché verso Ovest (cioè verso il M. Altissimo), il monte precipita con paretine e canali erbosi molto ripidi; verso Est, invece, il terreno è più appoggiato ma abbastanza roccioso (roccia calcarea): in qualche passo ci si aiuta con le mani, ma senza particolari difficoltà (qualche traccia di passaggio di animali).

La cima è abbastanza ampia, in prevalenza erbosa, con un insolito panorama sulle Apuane ed anche sul mare.

 

Discesa

Per la discesa, o si scende brevemente verso Nord per andare a prendere il costone Est (2 forcelle e due cimette da superare, con piccoli dislivelli, senza particolari difficoltà su terreno apuano sconnesso), oppure si scende verso Bétigna lungo la via dell’andata. La cresta Est è panoramica ed offre un terreno sconnesso ma non difficile; seguendola, si va a riprendere la mulattiera percorsa all’andata (dopo i due tornanti, venendo da Bétigna).

Da quanto abbiamo visto, non sembra agevole la discesa, nè la salita, verso il Colle dei Ronchi (raggiunto dalla marmifera Cipollaio - Le Gobbie). Secondo la guida delle Apuane il percorso non presenta difficoltà e richiede 20 minuti di cammino. A vederlo dal M. dei Ronchi, invece, la salita presenta di sicuro terreno ripido e rotto, per il quale forse in qualche punto serve la corda.

 


 

01 - Giuseppe sulla mulattiera per Betigna.jpg 02 - Da Betigna verso il M. Altissimo.jpg 03 - Giuseppe sul versante sud.jpg 04 - Sulla cresta sommitale.jpg 05 - La valle di Arni dal M. dei Ronchi.jpg 06 - Il mare e le Cervaiole dal M. dei Ronchi.jpg 07 - Freddone, Pania e Corchia dal M. dei Ronchi.jpg 08 - Mirto e Giuseppe sul M. dei Ronchi.jpg 09 - La bella cresta ovest del Freddone.jpg 10 - Mirto procede a rilento lungo la cresta est.jpg 11 - Giuseppe scende per la cresta est.jpg 12 - Ancora Mirto lungo la cresta est.jpg Mappa_M._dei_Ronchi.jpg