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Itinerario Levigliani 585 m c. – Canale del Rio – Località Morlo 730 m c. – Traliccio q. 800 c. – La Fredda – Borra di Permeccio (ricongiungimento con la Lizza dei Tavolini) – Cava dei Tavolini 1327 m – Cresta SO M. Corchia – M. Corchia 1678 m – Biv. Lusa (rud.) 1640 m c. – Cresta SE M. Corchia – Rif. Del Freo 1195 m c. – Foce di Mosceta 1189 m – Passo dell’Alpino 1096 m – Le Voltoline – Ingresso Antro del Corchia 856 m.
Difficoltà EE la via di lizza, necessario orientamento; E il resto.
Dislivelli salita: 1098 m; discesa: 827 m
Ore effettive Levigliani - Borra di Permeccio 2h 30'; Borra di Permeccio - Galleria 0h 15'; Galleria - M. Corchia 1h 20'; M. Corchia - Rif. Del Freo 0h 50'; Rif. Del Freo - Passo dell'Alpino 0h 20'; Passo dell'Alpino - Ingresso Antro del Corchia 0h 20'.
Periodo migliore Maggio - Ottobre
Partecipanti Giuseppe Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 07 Settembre 2002

 

Lo spunto per la gita alla Lizza dei Tavolini è venuto guadando il programma delle gite del 2002 del CAI di Forte dei Marmi. Non avendo potuto partecipare con il CAI, abbiamo cercato il percorso da soli il 7 settembre scorso. L’imbocco della lizza è evidente, ma nel tratto centrale la fitta vegetazione ci ha fatto perdere la giusta via che abbiamo ripreso solo portandoci sotto la parete del M. Corchia, non lontano dalla galleria. Evidentemente sarà necessario un altro sopralluogo per scoprire il giusto percorso.


Salita

Partenza dal parcheggio di Levigliani (585 m c.). Da qui si vede la parete del M. Corchia e solo  sapendo dove guardare si vede anche il tracciato ascendente, intagliato nella parete, della lizza. Per i primi 150 metri di dislivello ci siamo mantenuti poco a sinistra del Canale del Rio, procedendo  a occhio nel castagneto. Poi abbiamo trovato una strada bianca che, seguita verso destra, in salita,  porta ad alcune case.

Una di queste porta una targhetta in ceramica indicante la località " Morlo " (730 m circa). Al termine della strada parte una grande mulattiera tra due muri a secco che si inoltra nel  castagneto ed esce tra alte felci in corrispondenza dello smacchio dovuto alla presenza di una linea  elettrica: questa linea è quella che alimenta gli edifici della Cava dei Tavolini (si può prendere  come riferimento per la direzione da seguire).

Il sentiero si mantiene visibile ma tende a divenire sempre più incerto. Verso i 900 metri siamo saliti lungo un costone, allontanandoci dall'impluvio principale: purtroppo abbiamo dovuto affrontare una a dir poco foresta tropicale. Quando abbiamo visto che eravamo circa alla stessa altezza della rampa della lizza ricavata nella parete, abbiamo traversato in quota alcuni impluvi e un costone pronunciato per raggiungere fino alla lizza (fin qui ore 3 da Levigliani), in località Borra di Permeccio.

La lizza è molto ripida ma scalinata (un po' esposta). In galleria può far comodo una pila e bisogna fare attenzione alla roccia bagnata. All'uscita dalla galleria l'erosione ha asportato parte della vecchia lizza mettendo a nudo un risalto roccioso. Con roccia asciutta le difficoltà sono di I -I+ per circa 7 - 8 metri.

Si esce presso i vecchi edifici della Cava dei Tavolini (1327 m). Da qui, o si va a prendere la marmifera che sale dal Passo Croce, o si sale verso il M. Corchia per ripidi pendii erbosi. Con tutta probabilità è possibile anche traversare verso Est, più o meno in quota, per dirigersi verso le cave del M. Ceto e l'Antro del Corchia: questa variante è ancora da verificare.

Per il M. Corchia bisogna prendere un’erta lizza, semi-nascosta dall’erba, che si porta ad un rudere da dove si può mirare ad intuito, per terreno prevalentemente erboso, alla cresta Sud-Ovest del monte.

Faticosamente si affronta il tratto finale, facendo attenzione ad un saggio di cava che ha letteralmente affettato la montagna creando un crepaccio profondo una decina di metri e largo un metro circa: in caso di visibilità scarsa od innevamento, può rappresentare un pericolo specie per chi dovesse scendere dalla cima, perché in questo senso si apre all’improvviso con un salto. Nel senso opposto vi si entra senza difficoltà.

Erba e detriti precedono l’ampia sommità del M. Corchia (1678 m). Bellissima vista sul litorale, sulla Pania, sul Sumbra e sul M. Altissimo, per citare solo le cime più famose.

 

Discesa

Dalla cima si percorre la cresta Sud-Est su lastroni ed erba affiorante, raggiungendo in breve i resti metallici del Biv. Lusa (1640 m circa): nei pressi si trova uno dei tanti ingressi del famoso Antro del Corchia. Continuando, un buon sentiero si mantiene poco a sinistra del filo di cresta. Di tanto in tanto ci si affaccia sullo scosceso versante marino del monte, interessato da un’intensa attività estrattiva.

Giunti quasi ad un pilone della teleferica di servizio del Rif. Del Freo, si svolta decisamente a sinistra passando in mezzo ad un prato rigoglioso (a destra, invece, si scende da una forcelletta in un canale erboso molto ripido in direzione di Levigliani: dalle Voltoline abbiamo verificato che si tratta di una lizza che si congiunge alle Voltoline stesse; è dunque una possibile alternativa per evitare di transitare per il rifugio e per il Passo dell’Alpino).

In lieve discesa si raggiunge quindi il Rif. Del Freo (1195 m c.) (fontanella nei pressi), sito in uno dei luoghi più belli delle Alpi Apuane: vale la pena di fermarsi un momento a riposarsi.

La gita prosegue scendendo velocemente alla Foce di Mosceta (1189 m), importante valico e crocevia (marginetta): sent. n° 126 per il Callare della Pania, sent. n° 128 per Puntato, sent. n° 9 per il Passo dell’Alpino. Prendendo quest’ultimo, ampio e comodo, si va al Passo dell’Alpino (1096 m) dove, trascurando a sinistra il sent. n° 122, si scende per una buona mulattiera che compie diverse svolte per calarsi a valle e raggiungere la sottostante strada marmifera (880 m): questo tratto viene detto “ Le Voltoline “ per ricordare i numerosi e ravvicinati tornanti (secondo la guida sono 20) del sentiero.

La strada marmifera è quella che viene giù dalle cave del versante meridionale del M. Corchia. Con pochi passi ci si porta all’ingresso dell’Antro del Corchia (856 m). Dovendo tornare a Levigliani, è possibile prendere da qui la navetta che fa la spola dal paese all’ingresso della grotta: se c’è posto a bordo, il viaggio costa euro 1.50. Altrimenti non resta che scendere a piedi lungo i 3 km della marmifera.



 

01 - La parete sud del M. Corchia con il tracciato della lizza dei Tavolini.jpg 02 - Giuseppe sulla lizza immersa nel fitto bosco.jpg 03 - La lizza scompare nella montagna.jpg 04 - Mirto sale per la ripida lizza.jpg 05 - Giuseppe all'ingresso della galleria della Lizza dei Tavolini.jpg 06 - Mirto all'uscita della galleria.jpg 07 - Si vede Levigliani, 700 metri sotto.jpg 08 - Alcuni ruderi della Cava dei Tavolini.jpg 09 - Un profondo saggio di cava poco sotto la cima del M. Corchia.jpg 10 - Mirto sul M. Corchia.jpg 11 - I prati di Puntato dal M. Corchia.jpg 12 - Il Pizzo delle Saette dalla cresta est del M. Corchia.jpg Mappa_Lizza_Tavolini.jpg