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Itinerario Levigliani 585 m c. – Strada marmifera Cave Corchia – Canale delle Volte 620 m c. – Vecchia mulattiera – Bivio sent. Scalette 755 m c. – Rudere 769 m – Casa Simi 810 m c. – Callare di Mont’Alto 850 m c. – Sullioni 1002 m – Cresta NNE Sullioni – Le Scalette 923 m – Canale a NO de Le Scalette – Bivio sent. Scalette 755 m c. – Vecchia mulattiera – Canale delle Volte 650 m c. – Strada marmifera Cave Corchia – Levigliani 585 m c.
Dislivelli salita: 488 m; discesa: 488 m
Ore effettive Levigliani - Bivio 650 m c. 0h 15'; Bivio 650 m c. - Bivio 755 m 0h 50'; Bivio 755 m - Callare di Mont'Alto 0h 20'; Callare di Mont'Alto - Sullioni 0h 45'; Sullioni - Le Scalette 0h 25'; Le Scalette - Bivio 755 m 0h 40'; Bivio 755 m - Bivio 675 m 0h 40'; Bivio 675 m - Levigliani 0h 10'
Periodo migliore Ottobre - Aprile
Partecipanti Giuliano Berti, Giuseppe Berti, Roberto Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 04 Aprile 2004

 

Il crinale che dal Passo dell’Alpino scende in direzione Sud-Ovest propone alcune elevazioni interessanti, tra cui il Sullioni. Il monte non è molto appariscente se visto da Levigliani, ma dalla sua sommità si ammira un panorama a dir poco circolare sulle Apuane Meridionali e sui gruppi delle Panie, del M. Corchia e del M. Altissimo.


Salita

L’itinerario ha inizio dal parcheggio di Levigliani (m. 585), ridente e solatio paese sulle pendici  meridionali del M. Corchia. Si prende la strada marmifera (divieto di transito per le auto) che si dirige verso l’ingresso dell’Antro del Corchia. A quota m. 650 si stacca sulla destra una sorta di stradina che scende lievemente veso il Canale delle Volte.

E’ questo il vecchio tracciato della mulattiera, che però è franato di recente e quindi occorre un po’ di attenzione nello scendere fino al fosso e valicarlo (m. 620 circa), ritrovando il sentiero in corrispondenza di un groviglio di lamiere blu contorte (resti di un automezzo travolto dalla furia delle acque). E’ possibile evitare la malagevole discesa al fosso continuando per la marmifera fino al suo primo tornante (m. 675 circa) dove, malgrado l’assenza di segni, occorre salire la scarpata rocciosa della curva e seguire il sentiero che si trova, perdendo un po’ di quota e valicando il Canale delle Volte (m. 650 circa), raggiungendo quindi il groviglio di lamiere blu.

Si nota che da qui  una traccia di sentiero sale a sinistra, ripida, nel bosco: trattasi di una utile via per portarsi alla base del canale de Le Scalette; in senso inverso questo sentiero è meno evidente da imboccare, ma con un minimo di pazienza si trova.

Progressivamente ci si allontana dal fondo della valle, guadagnando quota e attraversando diversi impluvi e costoni: un paio di questi sono buoni punti panoramici sul vicino M. Ceto (impressionante l’omonima lizza) e su Levigliani.

A quota m. 755 bivio: verso sinistra si sale, con l’ex sent. n° 123, al valico de Le Scalette (questo sentiero verrà seguito al ritorno). Continuando per l’ampia mulattiera, si passa alla sinistra di un rudere (m. 769), dove per un momento il sentiero sembra terminare: in realtà lo si ritrova poco più avanti, salendo qualche metro in traversata.

In breve si giunge ad un bivio (m. 800 c.): il sentiero a sinistra porta al Callare di Mont’Alto (m. 850 c.) percorrendo un avvallamento, sorta di ampia dolina, sempre nel bosco tranne che nelle vicinanze del passo. Volendo, si può andare ancora avanti, sfiorando i resti della Casa Simi (m. 810 c.), e divertirsi ad esplorare questa zona, molto caratteristica per la presenza di guglie e vallette nascoste dal bosco. Una rete di tracce di animali percorre per esteso tutta la zona: sarà bene sapersi orientare e rinunciare al diversivo in caso di scarsa visibilità.

Una delle tante tracce consente di scavalcare un paio di crinali secondari e raggiungere l’ultimo, dal quale scende il pendio boscoso in direzione Sud-Est. Seguendo l’evidente spartiacque, per erba e detriti si va al Callare di Mont’Alto.

Dal passo, seguendo le indicazioni su un sasso, si trascura una traccia che scende moderatamente a destra (è il collegamento, un po’ colonizzato dalla vegetazione, per Colle a Iapoli) e si prende il sentiero che continua per il crinale, aggirando un paio di spuntoni. Una volta arrivati alla base dell’ultimo risalto, si piega verso sinistra (cioè versante Levigliani), traversando in lieve discesa.

L’ultimo risalto può essere vinto anche salendolo direttamente: i primi 30 metri sono in prevalenza rocciosi e molto erti, ma gli alberi danno una mano; in seguito la pendenza diminuisce e si esce allo scoperto. Seguendo il crinale o mantendosi da un lato, per erba, detriti e sassi mobili si sale fino in vetta (attenzione alle pietre instabili).

Al termine della breve discesa, i segni e le tracce affrontano direttamente il ripido e sconnesso pendio boscoso (un minimo di attenzione nello scegliere gli appoggi migliori per i piedi) per un dislivello di 80 metri circa, quindi si sbuca sulla sassosa cresta NNE di Sullioni. Girando a destra si arriva subito in cima (m. 1002).

In occasione di questa uscita abbiamo eretto un tumulo di sassi e collocato al suo interno una scatola metallica con un’agenda per le firme di visitatori. Questo per celebrare la vetta di Sullioni, 50ma montagna apuana salita da Vado e Torno in Montagna.

 

Discesa

Dalla cima si segue la cresta NNE poco a destra del filo roccioso, superando qualche facile roccia un po’ esposta. In breve compaiono gli alberi, in genere di carpino ma anche qualche betulla, la cui presenza sorprende un po’ in quanto è una pianta che ama i climi freddi: forse è una stazione relitta, al pari delle betulle che si trovano sotto il Passo Croce, sul versante marino del M. Corchia.

Dopo aver aggirato sulla sinistra un tratto della cresta, ci si riporta sulla destra dello spartiacque e si arriva al valico de Le Scalette (m. 923), prevalentemente erboso lato Pruno, boscoso lato Levigliani.

Il sentiero che prosegue sulla destra si dirige verso il Passo dell’Alpino, su terreno accidentato ma senza difficoltà la salita sul costone Sud-Est della quota 1062, poi facile per antichi pascoli.

Un segno bianco-rosso su un albero (sent. ex n° 123) indica la discesa per il versante Nord-Ovest. Il canale che si presenta è molto accidentato e assai ripido, con salti di roccia: prestare attenzione, specialmente in caso di terreno bagnato o ghiacciato (in questo ultimo caso è consigliabile avere con sé corda, piccozza e ramponi).

La traccia compie molti tornanti per perdere quota mantenendosi dapprima a sinistra del solco, quindi vi entra dentro. Quasi al termine del canale si nota, sulla sinistra, una piccola nicchia nella roccia che può serivre da bivacco di fortuna (il fondo è costituito da un comodo letto di foglie secche).

Alla base del canale si piega a sinistra (verso destra, non evidente all’inizio, c’è un sentiero non segnato che scende al Canale delle Volte nei pressi delle lamiere aggrovigliate). I segni invitano invece a continuare in direzione Sud-Ovest, in moderata discesa, fino al bivio a m. 755 circa con la vecchia mulattiera percorsa all’andata.

Seguendo questa in discesa, si ritorna al Canale delle Volte e trascurando a destra una traccia che sale verso Le Scalette, si seguono i segni che portano ad attraversare il fosso a circa 650 metri; si giunge infine sopra la scarpata rocciosa del primo tornante della strada Levigliani – Cave del Corchia (m. 675 c.): superando le facili rocce si prende la marmifera, tornando a Levigliani.



 

01 - Giuseppe al rudere di q. 769.jpg 02 - Giuseppe e Giuliano nei pressi del Callare di Mont'Alto.jpg 03 - Ultime roccette prima della vetta.jpg 04 - Costruzione dell'ometto di vetta.jpg 05 - Giuliano, Giuseppe, Roberto e Mirto in vetta.jpg 06 - M. Gabberi, M. Lieto, M. Ornato, M. Alto da Sullioni.jpg 07 - Sulla cresta di Sullioni.jpg 08 - Roberto e Giuliano sulla cresta N di Sullioni.jpg 09 - M. Ceto e M. Corchia da Le Scalette.jpg 10 - Giuseppe sul sentiero de Le Scalette.jpg 11 - Il sentiero de Le Scalette.jpg 12 - Roberto e Giuliano con il M. Ceto.jpg mappa sullioni.jpg