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Itinerario Torcigliano 340 m - Caterozzo 495 m c. - Sent. trasversale 550 m c. - Cresta Sud M. Spranga - M. Spranga 796 m - Q. 891 - M. Pedone 1013 m - Q. 891 - M. Spranga - Caterozzo - Torcigliano 340 m
Difficoltà E
Dislivelli salita: 677 m; discesa: 677 m
Ore effettive Torcigliano - M. Pedone 2h 00'; M. Pedone - Torcigliano 1h 30'
Periodo migliore Ottobre - Aprile
Partecipanti Giuseppe Berti, Mirto Blasich
Siamo stati il 27 Febbraio 2005

 

Ultima importante elevazione delle Apuane Meridionali, il M. Pedone è in realtà una propaggine del complesso versante Sud del M. Prana. L’ambiente è tipicamente appenninico, con forme arrotondate prevalenti; la posizione molto favorevole di questa montagna consente di ammirare estesi panorami sia verso il mare che verso la Garfagnana e la piana di Lucca.

Questa volta la neve copriva la montagna quasi per intero: situazione suggestiva che si verifica molto di rado, purtroppo.

 

Salita

Si parte dal paese di Torcigliano (340 m) che si raggiunge deviando dalla provinciale Camaiore – Lucca.

Dal piccolo parcheggio (pochi posti auto), svoltando a sinistra in corrispondenza di un piccolo bar, si prende a salire per una ripida scalinata, rasentando un lavatoio (acqua non potabile). Ad un secondo lavatoio (acqua potabile), molto più grande del precedente, bisogna prendere il vicolo di destra e poi su a sinistra un’altra scalinata con la quale si entra nel castagneto.

Trascurando a sinistra una stradina, si continua a destra e dopo un tornante (414 m) si trova, in corrispondenza di una curva (425 m circa), un ampio sentiero: come punto di riferimento, ricordarsi che qui c’è una piccola croce sorretta da un basamento in muratura.

L’ampio sentiero sale moderatamente ed attraversa presso un rudere il Rio Solcaccio (ponticello), solitamente asciutto. Più avanti inizia una zona interessata, nel 2003, da un incendio: il fuoco ha ridotto a forme scheletriche alberi ed arbusti, ma la vegetazione è riuscita comunque a riprendersi. L’incendio purtroppo non ha risparmiato il bell’alpeggio di Caterozzo (495 m c.), presso cui si passa, con i suoi grandi lecci che non sono ancora morti ma appaiono sofferenti.

A quota 520 c. un scaletta pericolante in legno consente di superare una recinzione e guadagnare un ampia mulattiera trasversale.

Con tutta probabilità essa proviene dai borghi di Buchignano e Agliano-Peralla e costeggia il versante meridionale del monte fino ad arrivare alla casa a Q. 750 c. posta sulla cresta Est del M. Pedone, da dove si può facilmente continuare fino alla strada che dal Passo del Lucese sale alla Casa Bianca.

Trascurando il comodo sentiero, si sale per la cresta (è la cresta Sud del M. Spranga) lungo la massima pendenza seguendo alcuni ometti di pietre. Ben presto la vegetazione arbustiva scompare lasciando il posto ad un terreno sassoso con erbe. Faticosamente si raggiunge un primo leccio isolato, quindi un secondo (questi due alberi sono molto ben visibili da lontano, fin dal fondovalle; malgrado l’incendio, sono ancora vivi).

La pendenza della cresta si attenua un poco ed allo stesso tempo la visuale sul litorale e sui Monti Pisani diventa più ampia ed interessante. Una poco pronunciata quota del crinale è il M. Spranga (796 m), seguito da una piccola selletta (794 m) dove sono cresciuti alcuni castagni.

Seguendo sempre il crinale, contrassegnato da ometti (utili in caso di scarsa visibilità), si guadagnano la quota 872 e poi la quota 891. La sommità del M. Pedone, dalla forma tondeggiante, è ormai vicina. Si continua lungo l’ampia cresta fino ad una cimetta (978 m) posta ad Ovest del M. Pedone, quindi si scende alla sella (973 m) tra queste due elevazioni. Un’ultima facile salita (ometti) conduce sull’ampia sommità del M. Pedone (1013 m).

In vetta grande ometto di pietre e cippo in pietra che ricorda una persona scomparsa; in un tumulo si sassi, accanto al cippo, pentola arancione contenente un’agendina per le firme dei visitatori.

Se la giornata è favorevole, si ammira dal M. Pedone un panorama veramente ampio ed aperto su: Apuane Meridionali (M. Gàbberi, M. Prana, M. Piglione, M. Bargiglio, M. Vallimona, M. Rondinaia) ma anche Pania Secca e M. Croce, Appennino Settentrionale e Pratomagno, piana di Lucca e Pisa, litorale ed Arcipelago Toscano.

 

Discesa

La discesa si svolge lungo la via di salita.

 

Condizioni di innevamento

Torcigliano (340 m): tracce di neve

Caterozzo (495 m): 5-10 cm discontinui

M. Spranga (796 m): 5-10 cm discontinui a Sud; 30-40 cm a Nord (accumulo da vento)

Quota 891: crinale quasi scoperto, ma sui due versanti accumuli di 20-60 cm: evidentemente il vento è spirato sia dal mare (Ovest) che dall’entroterra (Est).

M. Pedone (1013 m): 20-30 cm lungo il versante Ovest; grande cornice di vetta disposta in senso Nord-Sud e costruita (in prevalenza) da venti orientali, spessore di 60-80 cm. Ometto di vetta e cippo del tutto scoperti, con solo tracce di neve al suolo.

 

È interessante notare come l’innevamento, dal M. Spranga in giù, si sia notevolmente ridotto durante la giornata. A distanza di poche ore tra salita e discesa (04h 30’), rimanevano poche chiazze di neve di spessore minimo, con una perdita stimabile di circa 10-15 cm.



 

01 - Il metato Caterozzo con il M. Rondinaia.jpg 02 - Sulla cresta del M. Spranga prima del secondo leccio.jpg 03 - Sul M. Spranga.jpg 04 - Dal M. Spranga verso il litorale.jpg 05 - La cupola innevata del M. Pedone.jpg 06 - Il M. Piglione innevatissimo.jpg 07 - La cima del M. Pedone.jpg 08 - Cornice di vetta.jpg 09 - Giuseppe sul M. Pedone.jpg 10 - ll M. Prana dal M. Pedone.jpg 11 - Mirto sul M. Pedone.jpg 12 - Contrasto tra la neve ed il mare.jpg M._Pedone_con_neve.jpg